De Luca chiude le scuole? Dieci e lode.

Nel nostro editoriale del 13 febbraio scorso scrivemmo (e titolammo) che il presidente della Campania si era “ammosciato” sul campo di battaglia anti-Covid, almeno per ciò che riguarda il “fronte” Scuola. E sottolineammo la coincidenza dell’ammosciamento di De Luca con una sentenza del Tar che accoglieva il ricorso di pochissimi genitori e ordinava di riaprire gli istituti in questione che erano stati chiusi.
Sono trascorsi 15 giorni e il Governatore è tornato duro, molto più duro di prima, con una ordinanza che chiude le scuole – stavolta tutte le scuole – da domani e fino a quando non sarà stata completata la vaccinazione del personale scolastico in Campania.
Apriti cielo! Contro De Luca un diluvio. Pensate, da Milano si è scomodata perfino Daniela Santanché. La quale, non potendo sfogarsi nei confronti del presidente di centrodestra della Lombardia, per “nobili” motivi politici, dall’alto della sua blasonata regione ha lanciato sullo sceriffo la seguente bomba-post al vetriolo: “De Luca chiude di nuovo le scuole. Ha fatto lo sbruffone, poi ha dimostrato di non essere capace di gestire il territorio, di non avere strutture all’altezza e nessuna idea di come affrontare la pandemia. Intanto continuano gli assembramenti. Sceriffo solo chiacchiere”.
Torna utile ricordare, a sostegno delle “verità rivelate” della senatrice Santanché, che il governatore della Lombardia, a lei molto caro perché leghista alleato con il suo partito (Fratelli d’Italia), a differenza di De Luca ha fatto cose egregie nella guerra alla pandemia, tant’è che la regione storicamente simbolo dell’efficienza del nostro Paese è di nuovo e per la terza volta invasa dal Virus, e sarà costretta a breve a chiudere le scuole, non per un paio di settimane, ma per il resto dell’anno.
Naturalmente, ancor prima della senatrice Santanché, ci aveva già pensato l’ex ministra dell’Istruzione – l’innovatrice dei banchi a rotelle costati due occhi e rimasti inutilizzati – a dirne quattro a quell’improvvisato, incompetente d’un De Luca, l’ex comunista che non vuole soltanto mangiarsi i bambini ma anche gli studenti delle superiori e dell’Università pur di non farli frequentare le lezioni in presenza.
Lucia Azzolina, venerdì sera, aveva infatti postato: “De Luca, quello che ‘a scuola vogliono andare solo i bambini Ogm’, annuncia di voler chiudere subito tutte le scuole. In realtà non le ha praticamente mai aperte (peggior gestione d’Europa). La sua ricetta é: No ragazzi a scuola con mascherina, Sì ragazzi in giro ovunque senza mascherina”.
Ora, si può comprendere la guerra politica anche con armi non convenzionali, ed è il caso della Santanché; e si può comprendere perfino l’odio personale elevato a dignità ideologica, ed è il sentimento della Azzolina nei confronti del presidente della Campania: il quale – detto ad alta voce – di certo non si è risparmiato in sarcasmo negli scontri con la ex ministra. Epperò – vivaddio – come fanno due persone intelligenti ed intellettualmente oneste come la senatrice di Fratelli d’Italia e la deputata 5Stelle a banalizzare, peraltro distorcendo la verità dei fatti, un problema così delicato e complesso come la Scuola al tempo del Covid?
Al di là della dialettica politica normalmente aspra e spesso volgare, il merito della questione non sta nei termini semplificati con estrema superficialità nei tweet. De Luca non s’è inventato la recrudescenza della pandemia. Non ha invocato con salti di gioia la terza ondata. Non è l’untore che ha importato le varianti inglese, brasiliana e sudafricana. Non ha progettato di eliminare l’istruzione in Campania per poter dimostrare, da qui a chissà quando, che lui è l’unico “erudito” della regione e tutti gli altri sono straccioni ignoranti.
Le cose stanno diversamente, e ogni persona volenterosa e seria può rendersene edotta andando a rileggersi le cronache degli eventi dalla comparsa del Virus in Italia e in Campania ad oggi. Nel viaggio a ritroso per rinfrescarci la memoria Covid, ci sono i dati dei contagi e le severe analisi degli esperti ufficializzati dall’Organizzazione Mondiale della Salute e dal nostro Istituto Superiore della Sanità. Sono numeri e spiegazioni che parlano un linguaggio chiarissimo: ci dicono che il Virus da settimane ha ripreso a correre, che le varianti sono – ahinoi – assai pericolose, sia per il grado elevato di contagiosità, sia per l’incerta vulnerabilità – ai vaccini attuali – delle successive, probabili mutazioni del Covid. E ci dicono che l’aggravante dei ritardi nella produzione e fornitura dei vaccini complica moltissimo le cose ed impone misure restrittive più rigorose, senza se e senza ma.
Numeri e spiegazioni ci dicono anche che nella diffusione del contagio il fattore Scuola é decisamente influente; che in Campania c’è stato un incremento di oltre il 50 per cento in pochi giorni; che tutto lascia pensare ad una pericolosissima impennata di contagi nelle prossime settimane se non si corre ai ripari, e che la forza d’urto dell’ondata potrà rivelarsi devastante sulla oggettiva possibilità di tenuta del sistema ospedaliero (cose, purtroppo, già viste un anno fa nella blasonata Lombardia a trazione politica di centrodestra, vorremmo che se ne ricordasse la senatrice Santanché!).
De Luca non ha fatto altro ¬– ed ha fatto benissimo – che tradurre in provvedimento ciò che il gravissimo contesto attuale richiedeva si facesse. E poiché i politici si dividono essenzialmente in due macro-categorie, quelli che pensano e agiscono e gli altri che fanno finta di pensare e nemmeno tentano di fingere l’azione, appare singolare che oggi si attacchi il presidente della Campania per aver fatto seguire l’azione al pensiero: ovvero, per aver fatto semplicemente il suo dovere con coraggio e tempestività.
La senatrice di Fratelli d’Italia gli rimprovera perfino di aver “fatto lo sbruffone… e intanto continuano gli assembramenti”. Omettendo di ricordare, la senatrice, che il suo odiato De Luca é stato per mesi addirittura ossessivo nella denuncia della costante inosservanza delle misure restrittive (distanziamento sociale, mascherine, mobilità vietata) e della più assoluta mancanza di controlli (che spettano ad altri e non certamente a lui).
Insomma, e in conclusione, diciamo tutti – ad esclusione degli imbecilli sempre presenti ed anche numerosi – che abbiamo la consapevolezza della gravità di questa nuova fase pandemica;
chiediamo legittimamente la più completa e corretta informazione su come davvero stanno le cose; pretendiamo, da chi ne ha competenza istituzionale, decisioni coerenti e rapide: epperò, quando c’è chi, come De Luca, si assume la responsabilità delle decisioni e agisce con le misure che ritiene coerenti e necessarie, lamentiamo che ci tolgono la normalità. Come se il Virus fosse soltanto un brutto sogno e non, purtroppo, un’amara realtà.

P.S.:
Un bravissimo professore del Liceo “Colletta” di Avellino mi ha inviato il seguente messaggio: “Chi ama e conosce la Scuola sa che non può essere vissuta tra contatto e contagio”.
Quanta saggezza!

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