Dimissioni Zingaretti, piena solidarietà da tutto il Pd irpino

Congelato il congresso provinciale

Fatale fu il post di endorsement a Barbara D’Urso, la classica goccia che ha fatto traboccare un vaso ormai colmo da tempo, lo scollamento tra Zingaretti e il popolo dem era nell’aria da parecchi mesi. Le giravolte sui governi prima con il M5S ed ora con Salvini, l’atteggiamento passivo nelle principali decisioni durante il Conte bis, l’assenza di una linea definita, gli ultimi sondaggi con i grillini di Conte che svuotano i consensi del Nazareno. Inevitabili i titoli di coda per un rapporto, quello tra il segretario e il suo popolo, passionale solo durante la fase iniziale, ma che ha svelato dissapori e veleni immediatamente dopo.

“Sono stanco di un partito che parla solo di congressi e poltrone”, con queste parole Zingaretti ha gettato la spugna, un velo sollevato sulle ignobili nudità di un Pd alla deriva. A dire il vero però se ne erano accorti un pò tutti: basta guardare in Irpinia dove, in piena ripresa dei contagi, con una crisi economica che sta strangolando una provincia già depressa, i dirigenti dem si stavano apprestando a celebrare il congresso. Che ora resterà congelato.

Spiazzati tutti i dem irpini: “Piena solidarietà a Zingaretti, non è più ammissibile una guerriglia quotidiana tra fazioni”, il commento del commissario Aldo Cennamo; “Sono assolutamente condivisibili le sue parole in contrapposizione al correntismo e alla logica delle rendite di posizione”, la reazione di D’Amelio; “Un fulmine a ciel sereno, anche se il Pd ci ha abituato ad un clima incandescente, vedremo come risponderà il partito”, dice il candidato alla segreteria Nello Pizza; “A volte il Pd sembra un marziano, ci si dimentica che i cittadini stanno affrontando un emergenza sanitaria e noi, a Roma come qui, parliamo di congressi”, la reazione dell’altro candidato Gerardo Capodilupo. Petitto invece spera che “il partito respinga le dimissioni di Zingaretti, in questo momento serve unità”

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