La mia amica Jessica (e Sanremo)

– Di Anna Carmen Lo Calzo –

Jessica fa la make-up artist, l’hairstylist e la beauty consultant, cioè la truccatrice, il parrucchiere e la consulente di bellezza.

Lavora per una grande multinazionale francese, uno dei Gruppi della cosmetica più importanti al mondo. Da quando c’è la pandemia, non ha mai smesso di lavorare, nonostante restrizioni e lockdown, perché collabora con editori fashion, produzioni cinematografiche e pubblicitarie, produzioni televisive. La conosco da circa 30 anni e conosco la sua ambizione che è sempre stata quella di viaggiare, conoscere, trasformare, creare tendenze, realizzare. Ma da quando c’è il virus, che le ha portato via l’anziano papà, la vita di Jessica è cambiata. Non parte più, non riceve più richieste per produzioni interessanti e in generale ne riceve molte meno. Troppe difficoltà, troppe limitazioni, troppi rischi e la concorrenza sempre più spietata. Con la scusa del Covid, le tariffe delle collaborazioni free lance sono al ribasso. Pur di lavorare, professionisti e lavoratori autonomi rinunciano alla paga dignitosa. Per Jessica la vita si sta facendo ogni giorno più complicata anche perché è sola e non ha ammortizzatori che possano farla stare tranquilla, come tutti. A fine mese l’affitto in semiperiferia rappresenta un impegno importante, Milano non fa sconti. Abbiamo trascorso un pomeriggio all’insegna dei ricordi: negli anni ’80 e ’90 viaggiavamo insieme in tutto il modo per set fotografici, passerelle delle sfilate top nelle città della moda. Modelle, truccatori e parrucchieri erano il simbolo del made in Italy, messaggeri dell’eccellenza, del prestigio, dello stile italiano che dettava legge. La legge della bellezza, del glamour che affascinava e che rendeva economicamente, oltre ad appagare lo spirito e l’ambizione.

Jessica lavorava nel team del mitico hairstylist Aldo Coppola, un genio, un artista imprenditore che ha creato un impero ancora oggi esempio di successo. Abbiamo riso tanto, Jessica ed io, sfogliando un album fotografico vintage proveniente dal mio archivio. Quante emozioni, quanti ricordi, quante fatiche. Dietro le luci delle passerelle e dei set fotografici ci sono storie umane potenti, inimmaginabili per chi non è del settore. Jessica oggi rimpiange tutto e non lo nasconde. La creatività nasce dalla libertà, non solo dal talento. Senza libertà, senza contatti umani veri, senza la possibilità di muoversi e di scoprire insieme non si creano le energie magiche, le famose sinergie tra esseri umani. Quelle che portano all’evoluzione e che consentono di proseguire il viaggio credendo in ciò che si fa. Jessica trucca, pettina, inventa, trasforma un volto per tirare fuori l’anima, a seconda delle situazioni. Lo fa con gli attori e con le modelle che lavorano, ma lo fa anche con le persone normali. Il mondo della bellezza non è solo estetica, superficialità: dall’aspetto esteriore si può comprendere un’anima. Viceversa, dall’anima può scaturire la voglia di mostrarsi diversi per esprimere emozioni tenute nascoste. Un rapporto molto sottile quello tra anima ed estetica nella complessità di ciascuno di noi. Jessica ha sempre avuto una profonda sensibilità e curiosità per questi argomenti.

La pandemia non dà tregua, ma la vita continua. Sorprendentemente lei ha accettato di seguire due artisti in un evento che non aveva mai preso in considerazione: il Festival di Sanremo.

Mi auguro che, stanchezza e limitazioni a parte, questa giovane donna piena di talento e allo stesso tempo esempio di umiltà, stia trascorrendo giorni diversi da quelli trascorsi nell’ultimo anno. Sono certa che sia così, sono sicura che in questi giorni ha offerto il suo contributo creativo agli artisti e a noi, pubblico della rete, che abbiamo bisogno di energia, di musica, di voci, di spettacolo, di sorrisi.

Viva l’Italia, viva Sanremo.

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