Piscina, decreto ingiuntivo da 2,5 mln di euro per le casse del Comune

Il Credito Sportivo, a causa del mutuo mai onorato dal gruppo Cesaro, bussa alle porte del Comune per riottenere 2,5 mln di euro. Palazzo di città punta a un accordo transattivo, ma la partita più complessa resta quella delle futura gestione

Altre grane per il comune dalla piscina comunale, la vecchia gestione del gruppo Cesaro continua a lasciare pesanti eredità per le casse di piazza del Popolo.

Mentre il centro di via De Gasperi continua a rimanere chiuso, non solo a causa dell’emergenza sanitaria ma anche perchè al momento non c’è nessun gestore dopo che la prima manifestazione d’interesse è caduta nel vuoto, ora il Credito Sportivo bussa alla porta della Polisportiva e del comune di Avellino per ottenere la restituzione dei due milioni e mezzo di euro che aveva prestato al gruppo Cesaro per tirare su a suo tempo la struttura. I Cesaro smisero ben presto di pagare le rate del mututo, da quel momento è iniziato il percorso burrascoso che ha portato alla rescissione del contratto di project financing, con lo sgombero della struttura, ma ora il comune deve fare i conti con i debiti pregressi.

Il decreto ingiuntivo inviato dal Credito Sportivo non coglie comunque impreaparata l’amministrazione Festa che aveva già accantonato la cifra tra i debiti fuori bilancio, e ora si è costituita in giudizio nel contenzioso per far valere le sue ragioni e provare a strappare un accordo transattivo.

Per le casse resta comunque una passività importante ma sarà ben più complicata da gestire, quando il Covid lo consentirà, la partita sulla riapertura del centro: palazzo di città dovrà riprovare a trovare un gestore attraverso un nuovo bando con cifre e costi più contenuti rispetto al precedente, per invogliare le società eventualmente interessate

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