Avellino, da 10 anni non le permettono di lavorare: dipendente disabile chiede giustizia
Le Iene sono tornate a Palazzo di Città per il caso di Paola De Angelis. Le sue lacrime commuovono tutti tranne evidentemente i dipendenti e gli Amministratori del Comune di Avellino, che in dieci anni non sono riusciti a trovarle una mansione
Una storia di una sconfinata tristezza, che turba anche il più forte animo umano. E’ una storia che dal lontano 2011 viene raccontata dentro e fuori al Comune di Avellino, ove protagonista del dramma è sempre Paola De Angelis, laureata con 110 e lode in Scienze dell’ educazione e vincitrice di ben due concorsi indetti dal capoluogo irpino. Da anni, la donna è divenuta simbolo del mobbing nei confronti dei soggetti più fragili, ritenuti da sempre un peso e non una risorsa per la parte “normale” della società. Paola sin da quando ha messo piede all’interno del suo ufficio non ha mai lavorato: a lei, funzionaria delle politiche sociali, con tanto di laurea in tasca e voglia di riscatto, fin dal principio non è stata mai data una mansione degna di tale nome. Letteralmente confinata in quei pochi metri quadri di una spoglia stanza, passa le sue ore di lavoro, ore pagate dai contribuenti, a fissare la finestra o a giocare al “Solitario”. Piena di rabbia e di una anacronistica dignità, ha cercato attraverso i media prima (nel 2017 le Iene montarono un servizio) , e gli avvocati poi, di poter finalmente respirare ed essere giustamente (come recita la sentenza di primo grado,ndr) integrata nel tessuto lavorativo del Comune di Avellino. Purtroppo, nonostante il giudice di turno le abbia dato ragione, per la Dottoressa gli incarichi sono durati pochissimo e dunque la stessa ha ricontattato l’inviato di Mediaset, Matteo Viviani, il quale ha deciso di incontrare il sindaco Festa ed il segretario generale Lissa per mettere un punto alla vicenda.
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