Violenze sessuali all’asilo di Solofra, chiesti due anni di carcere per il prof di religione

Maltrattamenti e violenze sessuali all’asilo di Solofra, chiesti due anni di reclusione per il prof di religione, un anno alla sua collega. Entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Chiesto il processo per le altre due maestre. Deluse le parti civili per le richieste di condanna, ritenute lievi

Maltrattamenti e violenze sessuali sui bimbi dell’asilo di Solofra, nell’udienza davanti al gup del tribunale di Avellino Francesca Spella arrivano le richieste di condanna e di rinvio a giudizio. Il procuratore Luigi Iglio ha chiesto due anni di reclusione per il maestro di religione Gerardo De  Piano, accusato di violenza sessuale, e un anno per la maestra Laura Lieto; entrambi avevano scelto il rito abbreviato. Chiesto il processo invece per le altre due maestre coinvolte nei presunti maltrattamenti nei confronti dei piccoli della scuola d’infanzia, Vincenza Palazzo e Maria Rosaria Guerra. Il sei maggio la prossima udienza dove toccherà alla difesa e poi il giudice prenderà le sue prime decisioni.

La vicenda risale al 2019, quando il luogotenente dei carabinieri di Solofra Friscuolo raccolse la denuncia di alcune madri dei bimbi che frequentavano l’asilo della frazione Fratta del comune. Le forze dell’ordine hanno quindi installato di nascosto delle telecamere di videosorveglianza; dalle immagini emergeva una modalità in alcuni momenti violenta nella gestione dei bimbi, tutti di età dai tre a sei anni, verso cui venivano utilizzate anche frasi decisamente improprie, segnalate dai carabinieri come vessazioni psicologiche.

Qualche toccatina di troppo, anche nelle parti intime, configurava per il maestro di religione l’accusa di violenza sessuale, ritenuta però nel corso del procedimento insussistente dal Riesame. Secondo il pm Iglio l’accusa resta invece valida, seppur con le attenuanti generiche: per questo le richieste di condanna si è fermata a due anni. Hanno fatto breccia dunque, almeno in parte, le tesi difensive dei difensori degli imputati, gli avvocati Gaetano Aufiero e Stefano Vozzella. Insoddisfatte e deluse invece le famiglie dei bambini, che hanno reputato troppo morbida la linea dell’accusa e lievi le condanne richieste

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