“Siamo stanchi e incazzati”, esplode la rabbia alla IIA. Chiesti tavoli alla Regione ed al Mise

I lavoratori di Industria Italiana Autobus , ad una settimana dal ritorno in cassa integrazione , suonano la carica e annunciano nuove forme di protesta. Pressing per le commesse

“Stanchi e incazzati, le commesse sono il nodo cruciale della vertenza Industria italiana Autobus ed il governo, anzi i governi che si sono succeduti in dieci anni, continuano a dormire” . A sfogarsi in una lunga nota la Rsa Silvia Curcio, icona della vertenza infinita. C’è la richiesta di un incontro alla Regione, ma le segreterie nazionali dei sindacati hanno chiesto un tavolo urgente al Mise. Da una parte nuove assunzioni e ristrutturazione aziendale, dall’altra assenza di gare pubbliche e commesse, una situazione paradossale che rischia di vanificare quanto costruito finora. C’è un accordo quadro  sulla gara Consip, scrive Silvia Curcio  per 270 nuovi autobus del parco nazionale, ma le Regioni sonnecchiano , non si muovono. Inaccettabile, continua, utilizzare i fondi che arriveranno dall’Europa  per acquistare autobus all’estero mentre qui gli stabilimenti di Flumeri e Bologna  rischiano di fallire. Bisogna salvare il made in Italy ,è ’ un vero e proprio grido d’allarme quello lanciato dai lavoratori  di Industria Italiana Autobus che stanno ultimando la produzione relativa a piccole gare vinte in passato e alla commessa di Roma. Ancora pochi giorni e resteranno con le braccia conserte  mentre il trasporto pubblico in Italia continua ad avvalersi di mezzi obsoleti , inquinanti, insicuri. “Il ministro Giorgetti ci convochi al più presto”, scrive Silvia Curcio  “ed anche la Regione Campania, altrimenti saremo costretti a scendere di nuovo in piazza e a presidiare giorno e notte  Regione e Mise”.

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