Dosi e priorità della campagna vaccinale: è scontro tra De Luca e Figliuolo

La campagna vaccinale diventa oggetto di scontro tra il governatore De Luca e il commissario Figliuolo. Il presidente della Campania dopo over 80 e fragili vuole passare alle categorie economiche, il generale lo frena: "La Campania si attenga ai criteri nazionali e prosegua per età"

Arriva perfino a minacciare di non partecipare più alla conferenza Stato-Regioni il governatore De Luca, che entra in collisione con il governo centrale. E’ il generale Figliuolo, commissario della campagna vaccinale, il bersaglio del presidente della Campania: prima contestazione le 210mila dosi in meno di vaccino che mancano nella distribuzione nazionale alla Regione Campania rispetto al numero di abitanti. Poi De Luca entra a gamba tesa sui criteri definiti dal governo e dalla struttura commissariale per la priorità della vaccinazioni: e in mattinata comunica al generale Figliuolo che dopo aver completato la vaccinazione per over 80 e fragili, mollerà il criterio anagrafico portando avanti le somministrazioni per categorie, per far ripartire il tessuto economico.
Netta e quasi senza possibilità di replica, e decisamente condivisibile, la risposta del generale Figliuolo: “La campagna vaccinale deve proseguire in modo uniforme a livello nazionale. L’obiettivo è quello di mettere al sicuro le persone fragili e le classi di età più anziane, che sono le più vulnerabili all’infezione”.

In serata De Luca aggiusta il tiro, rispondendo che vuole “occuparsi delle categorie economiche ma solo dopo aver completato le vaccinazioni su over 80, 70 e 60”. Il governatore però solleva ancora la questione Sputnik, chiedendo lumi sui pesanti ritardi dell’Aifa nel pronunciarsi sul vaccino russo, che sta sottraendo all’Italia e alla Campania, che ha già stipulato un contratto da 200mila dosi, l’opportunità di dare una definitiva accelerata a una campagna vaccinale che finora sta proseguendo a rilento

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