Elettrificazione, tratto salernitano quasi concluso: quello irpino (forse) nel 2025

Elettrificazione della ferrovia Salerno-Avellino-Benevento. Il tratto salernitano sarà concluso entro l'anno in corso. Lavori ancora fermi sul versante irpino: il cronoprogramma regionale 'annuncia' la conclusione nel 2025. L'Irpinia resta a piedi, nel silenzio di tutte le sue cariche istituzionali

Elettrificazione Salerno-Avellino-Benevento, il tratto salernitano del rinnovo del collegamento ferroviario verrà concluso entro il 2021, quello che riguarda l’Irpinia invece (forse) nel 2025. Eccola qui la plastica manifestazione di una regione che viaggia a due velocità, e soprattutto emerge l’evidenza di un maxi cantiere da 230 milioni di euro che Palazzo Santa Lucia ha finanziato guardando soprattutto agli interessi del salernitano, il feudo del governatore De Luca e del consigliere regionale con delega ai trasporti Luca Cascone.

I lavori sulla tratta da Salerno a Sarno vanno a vele spiegate, in Irpinia il cantiere resta fermo e andrà a rilento in futuro. E a dirlo non sono i cosiddetti “rosiconi” delle aree interne, bensì è scritto chiaro e tondo in una nota ufficiale della direzione generale per la mobilità della Regione Campania, quale replica all’interrogazione di un consigliere regionale della Lega, Gianpiero Zinzi. Che voi magari immaginerete irpino oppure beneventano, visto l’interesse, invece no: è casertano.

Le nostre istituzioni, a partire dai consiglieri regionali, seguendo con i cinque deputati, che ora governano tutti nella maggioranza Draghi, finendo ai nostri primi cittadini, quello di Avellino Gianluca Festa, ma ci aggiungiamo anche Clemente Mastella per Benevento, sono sul punto tutti rimasti zitti a guardare. Quelli che l’Irpinia prima di tutto, solo però in campagna elettorale.

Recita il comunicato della Regione che la tratta che ci riguarda, che va da Mercato San Severino fino a Benevento passando per il capoluogo irpino, “procede secondo le tempistiche previste nelle convenzioni sottoscritte con la Regione Campania”; in alcune tratte siamo ancora ai progetti esecutivi. Ultimazione prevista, se tutto va bene, nel 2025.

In poche parole Palazzo Santa Lucia si è assicurata di concludere in breve il tratto da Salerno a Fisciano, coprendo dunque l’area salernitana e preoccupandosi di sistemare i collegamenti veloci con l’università; il resto è contorno o poco più.

L’Irpinia rimane ai margini dell’impero quindi, assieme al Sannio, e continuerà a esserlo fino a quando i suoi rappresentanti istituzionali proseguiranno a genuflettersi a Napoli e voltarsi dall’altra parte rispetto ai problemi di questi territori.

Non la considerate solo una cattiveria da parte della Regione se Avellino ha perso la possibilità di un collegamento diretto con Napoli attraverso la bretella di Codola, se non sono partiti Freccia Link per la stazione alta velocità di Afragola con i bus di Freccia Rossa, se l’unico treno che ci è stato concesso per Napoli ci mette un’ora e quaranta, se Avellino è praticamente tagliata fuori da tutti i collegamenti ferroviari regionali. In ordine di carica, i deputati Carlo Sibilia, Michele Gubitosa, Maria Pallini, Generoso Maraia, Ugo Grassi, i consiglieri regionali Maurizio Petracca, Livio Petitto, Vincenzo Ciampi, Vincenzo Alaia, i sindaci dei comuni interessati dalla linea Gianluca Festa, Michele Vignola e Girolamo Giaquinto: questi i nomi dei rappresentanti che abbiamo eletto per farci rispettare ma che, a quanto pare, continuano invece a lasciarci a piedi. E a noi tocca attaccarsi al tram, pardon, al pullman

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