Omicidio Gioia, Giovanni aveva annunciato la strage. Elena a colloquio con la madre

L'omicidio di Aldo Gioia: i legali di Elena e Giovanni hanno rinunciato al ricorso al Riesame, i due ragazzi resteranno dunque in carcere. Intanto spunta un'altra chat in cui Giovanni annuncia la volontà di compiere la strage ad una amica. Primi colloqui in carcere tra Elena e la madre, ma solo al telefono

Hanno rinunciato al ricorso al Riesame entrambi gli avvocati di Elena e Giovanni, i due fidanzati accusati dell’omicidio di Aldo Gioia. Questa mattina era fissata l’udienza in cui i legali avevano inizialmente richiesto di poter ottenere una attenuazione della misura cautelare di custodia in carcere, ma all’ultimo il ricorso è stato poi ritirato. L’obiettivo degli avvocati in realtà era infatti poter aver accesso ad ulteriori atti d’indagine della procura avellinese, per valutare meglio la posizione dei propri assistiti e iniziare a delineare una strategia difensiva.

Tra i documenti che gli sono stati consegnati è spuntata un’altra chat telefonica, una conversazione tra il 23enne Giovanni Limata e una sua amica, in cui il fidanzato di Elena annunciava la volontà di eliminare tutta la famiglia della sua ragazza, dietro sua espressa richiesta. La conversazione è di qualche giorno prima l’omicidio.

Giovanni: “Venerdì sera sarò ad Avellino per una cosa […] E’ per via di una ragazza, mi ha chiesto di eliminare la sua famiglia”

Lei: “Perchè le hanno fatto qualcosa? Se finisci nei guai non ci pensi a te?”

Giovanni: “Se mi conoscessi sapresti anche che non mi è mai fregato un cazzo di me stesso”

Lei: “Questo lo so però non voglio che ti fai male così”

Giovanni: “Non ho alternative”

Lei: “Se non lo fai ci vai di mezzo tu?”

Giovanni: “Così sembra. Quanto può essere brutto innamorarsi di una persona”

Dalla chat Giovanni appare soggiogato da Elena, quasi sotto ricatto; ma la conversazione conferma anche la premeditazione e il suo ruolo di esecutore e in più impone un interrogativo su quante altre persone fossero a conoscenza del piano e non sono intervenute e perchè.

Le indagini della procura proseguono, intanto gli avvocati sono tornati a trovare Elena in carcere per discutere più che altro di questioni pratiche in merito al procedimento giudiziario, mentre per sfogare le sue preoccupazioni e i suoi tormenti la giovane si appoggia direttamente alla madre, Liana Ferrajolo, che nonostante quanto accaduto ha deciso di non abbandonare la figlia. Tra di loro sono già avvenuti almeno un paio di colloqui telefonici, ogni volta che le è concesso Elena prova a chiamare la madre per trovare un pò di conforto

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