Dopo il tentato omicidio Pago è blindata: informativa alla Dda
Posti di blocco della polizia all'ingresso e in uscita del paese, territorio presidiato dalla polizia di Lauro e di Napoli: alta tensione a Pago dopo il tentato omicidio di Carmine Angiero, panettiere. Lui non esce di casa, ha paura anche per la sua famiglia. E' riuscito a evitare due colpi di fucile, che hanno bucato il suo furgone
Pago è un paese blindato. Posti di blocco sia all’entrata che all’uscita del paese, agli agenti di polizia del commissariato di Lauro guidati dal vicequestore Elio Iannuzzi si sono aggiunti quelli del comando di Napoli. Il tentato omicidio di Carmine Angiero, 46 anni, panettiere, per le modalità con cui è avvenuto ha fatto pensare subito al peggio alle forze dell’ordine, a un nuovo fiorire dell’ attività della criminalità organizzata.
Le indagini per ora sono nelle mani della procura di Avellino. Due le piste battute: la vendetta personale oppure, come detto, una situazione più complessa da inserire in un contesto in cui la camorra non ha mai mollato la presa. La polizia ha infatti presentato una precisa informativa, con i primi indizi raccolti, alla Dda di Napoli. A inquietare è il modo in cui si è consumato il tentato omicidio: due colpi di fucile, in pieno giorno, alle 10.30 della mattina di due giorni fa, mentre Carmine stava facendo le sue consegne a domicilio, come ogni giorno
Solo la prontezza di riflessi ha salvato la vita di Angiero, che ci racconta di aver visto davvero la morte in faccia. L’uomo ha una moglie, due figli, è incensurato, ha un laboratorio fatto in casa, gestito con la famiglia, dove produce pane e lo va a consegnare ai suoi clienti. Ha preferito evitare le telecamere, ma ci ha descritto per filo e per segno quanto successo e lo spavento provato.
Racconta di aver visto, imboccato con il suo furgone il viale dopo l’ultima consegna, un uomo spuntare dal terreno con il volto coperto. Lo ha notato per un cinturone blu, vistoso, appeso c’era però un fucile di grosso calibro. L’uomo era lì ad attenderlo, conosceva dunque le mosse e i giri quotidiani di Angiero, quando ha visto il furgone si è messo sulla strada e ha puntato l’arma in direzione dell’abitacolo. Il panettiere si è immediatamente abbassato continuando a guidare, dando una forte accelerata.
Dal fucile esplodono due colpi, solo la robustezza della scocca attorno la maniglia del suo furgone ha impedito a un proiettile di colpire Angiero che ha raggiunto poi via Nazionale, dove c’era fortunatamente una volante della polizia: intervento immediato, ma il killer si era già dileguato.
“Mi ha cambiato la vita questo fatto, ho paura, non esco di casa, temo per la vita della mia famiglia”, ci ha confessato il panettiere, che non sa darsi una spiegazione su come possa essere diventato la vittima di un tentato omicidio. Sul posto, anche i vicini si sono presi un notevole spavento
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