Furto in gioielleria, Avellino ancora preda dei malviventi. Bottino da 100mila euro, lo sfogo: “Dove sono le forze dell’ordine?”
Avellino "città free" per i ladri. Il colpo da 100mila euro sabato notte alla gioielleria "Antico Scrigno" in Corso Europa riporta sotto i riflettori il problema sicurezza. Lo sfogo della titolare: "Come può un auto con sei malviventi girare liberamente e rubare in pieno centro durante il coprifuoco senza che nessuno veda nulla?"
Sono bastati tre minuti alla banda che ha svaligiato la gioielleria “Antico Scrigno” per svuotarla di tutti i gioielli più preziosi e scapparsene anche con il registratore di cassa. Un colpo studiato nei dettagli, preparato da tempo, organizzato e messo in atto da professionisti. Una banda composta da almeno cinque persone sicuramente, quelle che si vedono nelle immagini delle telecamere di videosorveglianza del negozio, ma è probabile che ce ne sia una sesta, il palo che li attendeva fuori, in via Matteotti.
Clamoroso furto nella centralissima Corso Europa nel capoluogo, avvenuto durante le notte tra sabato e domenica, un colpo da almeno 100mila euro. Avellino ancora una volta nel mirino dei criminali, si allunga l’elenco degli episodi di cronaca che le istituzioni però tendono a minimizzare.
Nel mirino ci è finita questa volta l'”Antico Scrigno” di Corso Europa, non nuovo tra l’altro a simili vicende: nel 2013 fu svaligiata in modalità simile, a suo tempo il bottino fu di 80mila euro; nel 2016 invece un furto con destrezza, mentre il negozio era aperto, fruttò ai ladri qualche migliaia di euro. Stavolta è andata decisamente peggio.
Erano le tre di notte nel capoluogo, una utilitaria di colore blu scende per Corso Europa, passa davanti alla gioielleria, si infila in via Matteotti per un giro di perlustrazione, torna indietro, probabilmente lascia “il palo” in mezzo alla strada, poi parcheggia proprio davanti al negozio. Erano esattamente le 3.13, da quel momento servono 180 secondi ai banditi per fare razzia all’interno della gioielleria e fuggire con il bottino.
Le immagini parlano da sole. I malviventi, tra cui pare esserci perfino una donna date le movenze, sarebbe quella con il giubbino militare, forzano facilmente la porta d’ingresso con un piede di porco, allo stesso modo scardinano il cancelletto di ferro interno, che dà accesso ai gioielli più preziosi. Da quel momento, in tuta, piumini invernali, passamontagna e torce sulla fronte, spaccano tutte le vetrine e arraffano gioielli e preziosi che ammassano in bidoni di plastica. Non si fanno intimorire dal suono dell’allarme, scattato al momento del loro ingresso e collegato a un istituto di vigilanza privato, che però non coglie per tempo il segnale, contattando i titolari solo dopo la fine del colpo.
I criminali si muovono agilmente nel negozio, sanno bene dove andare e cosa prendere, dopo la razzia si portano con loro anche il registratore di cassa e fuggono a bordo dell’auto. Sul caso indagano i carabinieri, che cercano elementi utili a partire dalle immagini.
Abbiamo raccolto lo sfogo della titolare del negozio, Valentina Sukacheva
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