Alta Velocità Na-Ba, aggiudicati i lavori anche del secondo lotto irpino: appalto da un miliardo

Aggiudicato anche il secondo lotto irpino dell’Alta Velocità Napoli-Bari: un appalto da un miliardo di euro, il più caro e complesso dell’intera opera. Cantiere affidato da Rfi ai gruppi WeBuild-Pizzarotti, si prevedono centinaia di posti di lavoro

Si è chiusa con l’aggiudicazione dei lavori al Consorzio formato dal Gruppo Webuild (70%) e Pizzarotti (30%) la gara d’appalto lanciata da RFI per la tratta Hirpinia – Orsara della nuova linea Alta Velocità/Alta Capacità Napoli – Bari. Si tratta del secondo lotto che attraversa l’Irpinia, dopo che alla fine dello scorso anno era stato assegnato il cantiere che da Apice arriva fino alla futura stazione di Grottaminarda, includendo la realizzazione di quest’ultima. E mentre questo collegamento è già in corso di costruzione, ora può partire anche il nuovo lotto appena assegnato

Il Consorzio vincitore si è aggiudicato la gara per un importo di circa 1,075 miliardi di euro. Si tratta del lotto più costoso e complesso dell’intera opera: l’Hirpinia-Orsara è una tratta di valico appenninico, caratterizzata dalla realizzazione di una galleria lunga circa 27 chilometri, sui 28 complessivi. E include anche il passaggio lungo la frana di Montaguto, che per anni ha rappresentato una sorta di spauracchio, risolto poi dai progetti ingegneristici di Rfi.

La sua ultimazione consentirà una ulteriore riduzione dei tempi di viaggio  tra i due capoluoghi, l’aumento della capacità (più frequenza) di treni passeggeri e merci sulla linea nonché la circolazione di treni merci a standard europei (lunghezza, peso e ingombro di sagoma).

L’aggiudicazione conferma il programma di RFI, con tutti i cantieri della Napoli – Bari operativi entro la fine del 2021, l’attivazione del collegamento ferroviario diretto tra i due capoluoghi entro il 2023 e il completamento di tutte le attività relative all’ultimo lotto aggiudicato entro il primo semestre 2027, mentre la stazione hirpinia dovrebbe essere completata, secondo il cronoprogramma, entro il 2025.

L’intera opera a regime dovrebbe permettere di dare occupazione a oltre 5mila dipendenti

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