Quel piano di zona un vero scandalo: mancano bilanci, atti e documenti

Il piano di zona ambito di Avellino è un vero e proprio scandalo. Mancano bilanci, documenti e atti di rendicontazione, non soltanto l'accordo politico che tiene bloccata la completa erogazione dei servizi di assistenza alle fasce deboli. Lo dice lo stesso direttore generale dell'azienda consortile Vincenzo Lissa. Opposizione all'attacco con Giordano: "Qui è tutto fuori controllo". Strigliata anche dall'assessore regionale Fortini. "Necessarie stabilizzazioni del personale"

Politiche sociali completamente fuori controllo. Non solo da un punto di vista politico, quello che preoccupa è la fase amministrativa del piano di zona. Lo dice indirettamente, ma il suo messaggio all’ambito di Avellino, sotto sorveglianza da tempo a Palazzo Santa Lucia, è forte e chiaro, l’assessore regionale Lucia Fortini che nella sua diretta facebook di ieri se la prende con chi non riesce a stabilizzare dipendenti e personale: in questa maniera la loro precarietà si riversa inevitabilmente sulla qualità dei servizi offerti agli utenti. Ed è proprio il caso del piano di zona di Avellino, che da dieci anni va avanti prorogando appalti alle stesse cooperative di cui sfugge ogni rendicontazione, con le assunzioni e i pagamenti dei dipendenti completamente fuori controllo rispondendo in diversi casi a logiche clientelari.

Non solo, ad ammainare bandiera bianca è anche il direttore generale dell’azienda consortile ad interim, il segretario comunale del capoluogo Vincenzo Lissa, nominato dal sindaco Festa, che nel rispondere a un quesito del consigliere d’opposizione Nicola Giordano ammette che il nuovo consorzio non detiene tutti gli atti e documenti indispensabili fondamentali per il suo funzionamento: in pratica le politiche sociali sono a un binario morto

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