Pd, sarà congresso con le nuove regole: ma Festa e Petitto sono fuori dal partito

Vertice a Roma tra il commissario Bordo e i riferimenti delle diverse correnti del Pd irpino. Nessun passo indietro sulle regole del congresso, si va avanti con il tesseramento 2021. Ma Festa e Petitto, che si sono candidati contro il partito alle ultime competizioni elettorali, non potranno iscriversi. De Caro, nervoso, ha abbandonato prima la riunione

Un incontro interlocutorio (nei termini della mediazione politica) in quel di Roma, ma che fissa due passaggi decisivi: il congresso si celebrerà con il nuovo regolamento, affidandosi dunque al tesseramento 2021, ma sempre nel rispetto dello statuto non potrà parteciparvi, nè iscriversi al partito, chi ultimamente ci si è candidato contro. Il sindaco di Avellino Gianluca Festa e il consigliere regionale Livio Petitto possono dunque considerarsi già fuori dalle stanze di via Tagliamento.

Si è conclusa così, dopo circa due ore di discussione, la riunione incentrata sul Pd provinciale. A chiederla, dopo le tensioni delle ultime settimane, sono stati i riferimenti del cosiddetto fronte regionale del Pd irpino, ovvero Petracca, D’Amelio, De Luca e Santaniello; richiesta accolta dal commissario Michele Bordo, che affiancato anche dal coordinatore dell’esecutivo nazionale del partito Marco Meloni, ha invitato anche il deputato sannita Umberto Del Basso De Caro.

Nessun ripensamento da parte dei due riferimenti nazionali sul regolamento del congresso: si procederà con il tesseramento 2021, in ossequio alle norme statutarie. Ma sempre nel rispetto dello statuto non  potrà iscriversi al Pd chi si è candidato contro alle ultime competizioni elettorali. Un assioma che Bordo aveva già chiarito il giorno del suo insediamento a via Tagliamento, ribadito ora a Roma davanti a tutti,  segnando un passaggio politico non di poco conto in provincia di Avellino: il sindaco Gianluca Festa, tutti i suoi consiglieri comunali, e il consigliere regionale Livio Petitto sono fuori dal partito democratico e dalle sue dinamiche.

Sul punto si registra il nervosismo di De Caro che ha abbandonato la riunione anzitempo, ma anche sul fronte regionale non c’è troppo da gioire vista la bocciatura dell’iter congressuale precedente

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