Dogana, Festa bocciato dall’Anac: l’affidamento a Fuksas era illegittimo

Restauro della Dogana del capoluogo. L'Anticorruzione boccia l'amministrazione Festa per la nomina dell'archistar Fuksas. Le procedure seguite sono illegittime e non conformi perchè limitano la concorrenza. Persi due anni di tempo e due archistar, ora si rischia di perdere anche i fondi a disposizione

L’incarico a Massimiliano Fuksas per la riqualificazione della Dogana era illegittimo. Non è più solo l’opinione del consigliere d’opposizione Nicola Giordano o del presidente dell’ordine degli architetti Erminio Petecca, bollati come rosiconi dal sindaco Festa, ma è l’Anticorruzione a metterlo nero su bianco, proprio in risposta ai loro ricorsi. “Si osserva che la prestazione richiesta dal comune al professionista in questione non si tratta di una acquisizione o della creazione di un’opera d’arte, bensì del suo restauro” esplica l’Anac, smontando il primo dei convincimenti dell’amministrazione, aggiungendo che il “riconoscimento di un progetto architettonico di pregio può avvenire solo a posteriori” (cioè dopo che l’intervento è stato realizzato): “non si può affermare dunque a priori (come Festa e i suoi dirigenti hanno fatto, ndr) che l’opera che verrà realizzata sarà unica, solo perchè affidata a un architetto di fama internazionale; e dunque limitare la ricerca dell’affidatario alla cerchia degli architetti di fama internazionale costituisce, nella fattispecie, una concreta limitazione alla concorrenza”.

Insomma, assegnare con affidamento diretto i 295mila euro a Fuksas per riqualificare la Dogana era una procedura fuorilegge, si doveva passare attraverso una gara aperta a tutti. Che è poi quello che gli architetti hanno cercato di spiegare a più riprese al sindaco Festa, che ha fatto orecchie da mercante. Ed è quello che probabilmente aveva già capito lo stesso Fuksas, da qui la sua fuga a gambe levate in tempi ormai già sospetti.

E pensare che l’amministrazione, invece di concentrarsi a trovare un rimedio o incardinare procedure legittime, si era preoccupata di aprire una pagina social per convincere Fuksas a ritornare, addirittura sponsorizzandola per aumentare i follower pur di fare bella figura, pur di dire di avere la gente con sè.

Invece Festa si ritrova con l’ennesima bocciatura di una sua procedura amministrativa, dopo aver già sbagliato tutto quello che c’era da sbagliare su Campo Genova, l’isola ecologica, il mercato, i parcheggi ai privati, l’acquisto delle case popolari, la pista ciclabile di viale Italia, le politiche sociali; il tutto in concorso con i dirigenti del comune di Avellino, strapagati e addirittura premiati per eseguire ogni suo capriccio. Una cocciuttagine che ha fatto perdere alla Dogana altri due anni di tempo, passati nel nulla, facendo scappare due archistar, con il rischio concreto ora di poter perdere anche i 4 milioni di euro a disposizione di fondi europei per la riqualificazione. Un tal disastro da potersi definire, questa sì, opera unica, a prova perfino di Anac

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