Una donna rivolta a Pozzuoli, 40 aste verso il cielo: Monteforte commemora la strage del bus

Il 28 luglio ottavo anniversario della strage del bus che fece 40 morti sul viadotto Acqualonga dell'autostrada Napoli-Bari. Il comune di Monteforte commemora la tragedia con un monumento raffigurante una donna che guarda verso Pozzuoli e 40 aste in ferro che puntano al cielo

Una donna in lacrime rivolta verso Pozzuoli e 40 aste in ferro, in memoria delle vittime. Un monumento in ricordo di quel tragico 28 luglio 2013, quando lungo l’A/16 precipitò il bus dei pellegrini nel cavalcavia di Acqualonga, causando una strage.

Sono passati 8 anni da quella tragedia, ma il ricordo è ancora vivo in Irpinia e non solo, un episodio tra l’altro riportato alla mente dal dramma simile avvenuto ultimamente a Capri.

L’amministrazione comunale di Monteforte è riuscita a omaggiare la memoria di quelle vittime, portando a conclusione il concorso d’idee per la realizzazione di un opera d’arte da dedicare al ricordo di quel giorno sventurato.

E il prossimo 28 luglio il monumento, in via di installazione nel punto in cui cadde il pullman dopo un volo di 30 metri, verrà inaugurato dal sindaco Costantino Giordano.  “Finalmente ci siamo riusciti in onore delle persone che quel giorno maledetto hanno perso la vita. Siamo vicino al comune di Pozzuoli, proporremo un gemellaggio a una comunità a cui ci sentiamo particolarmente legati” le parole del primo cittadino di Monteforte.

L’opera in realtà ne unisce due: “Il guardiano della memoria”, una statua di donna che guarda verso pozzuoli, realizzata dal maestro irpino Antonio Di Rosa, e le 40 aste in ferro in onore delle vittime, un’idea dell’architetto siciliano Germano Schillaci. “Il mio è un inno alla vita per ognuno dei morti di quella strage; simbolicamente partono dalla terra e salgono verso il cielo. Sono di diversa altezza per le diverse età delle persone che hanno perso la vita, in fondo al monumento sarà installato un altare al cui interno verranno collocati gli oggetti personali ritrovati immediatamente dopo l’incidente”, ha psiegato l’artista siracusano ai microfoni di Orticalab

 

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