Arrestato Ciro Casanova: sparò lui tra la folla ferendo tre persone per vendetta familiare

L'agguato in viale Italia nel capoluogo la notte dei festeggiamenti per la vittoria dell'Italia sulla Spagna agli Europei. Arrestato il pregiudicato avellinese Ciro Casanova: fu lui a sparare tra la folla ferendo tre persone per vendetta a seguito di una lite tra famiglie. Secondo le indagini dei carabinieri, all'agguato partecipò anche il figlio minorenne del 55enne

Voleva vendicare il figlio minorenne e se lo è portato dietro con sè, durante l’agguato, forse per fargli assaporare il gusto della vendetta, oppure insegnargli una dimostrazione di forza. E’ stato arrestato durante la tarda serata di ieri Ciro Casanova, 55enne di Rione Parco, dipendente di Irpiniambiente, ritenuto il responsabile della sparatoria di viale Italia.

E’ stato lui ad esplodere sei colpi di pistola nei confronti di Gianluca ed Ettore Ferrara, padre e figlio, e dell’amico di quest’ultimo Ivan Santamaria. Sono passati una ventina di giorni da quella notte tra il 6 e il 7 luglio scorsi, in cui Avellino stava festeggiando la vittoria dell’Italia in semifinale contro la Spagna agli Europei, le indagini del nucleo investigativo dei carabinieri, guidato dal capitano Pietro Laghezza, avevano permesso di individuare già nelle ore successive all’inquietante episodio i responsabili. Ieri il sostituto procuratore Vincenzo Russo, che cura l’inchiesta, ha ottenuto il via libera da parte del gip del tribunale di Avellino per l’arresto e il trasferimento in carcere dell’uomo.

Contro Casanova ci sono le prove schiaccianti delle immagini delle telecamere della videosorveglianza e le testimonianze di decine di passanti che hanno assistito alla scena, avvenuta poco dopo le due di notte, quando i festeggiamenti per le gesta degli azzurri di Mancini erano ancora in corso. Casanova deve rispondere di tentato omicidio plurimo: il 55enne aveva già un precedente per lo stesso reato, oltre a una serie di condanne per spaccio di stupefacenti, furto e lesioni personali.

Ad aggravare la sua accusa, il fatto di averlo compiuto in concorso con il figlio minorenne, portato assieme a sè. Il 17enne tra l’altro ha già un’altra indagine in corso a suo carico per tentato omicidio,  accusato di essere uno dei cinque giovani che hanno sparato a dei loro coetanei durante un inseguimento in auto, avvenuto a maggio 2020 all’altezza di Torrette di Mercogliano. In quell’occasione i colpi esplosi erano di calibro 7,65, esattamente come quelli sparati durante l’agguato di viale Italia: i carabinieri stanno cercando di capire se possa addirittura trattarsi della stessa pistola.

Quello che manca ancora agli inquirenti, per i fatti di viale Italia, è il reale motivo di un regolamento di conti così efferato, in cui tre persone hanno rischiato la vita. Secondo il racconto dei protagonisti, tutto è nato da una lite tra i figli minorenni delle famiglie Casanova e Ferrara. Un primo litigio, violento, era avvenuto una ventina di giorni prima dell’agguato; la notte dei festeggiamenti un secondo round ha poi scatenato la reazione violenta di Ciro Casanova, chiamato in soccorso dal figlio. I due Casanova si sono presentati così in auto in viale Italia, e davanti a decine di persone il 55enne ha consumato la sua vendetta, sparando ai familiari e conoscenti dell’aggressore del figlio, per poi darsi alla fuga sfruttando la confusione. Per i carabinieri però si tratta di una reazione esagerata se collegata a una semplice lite tra minorenni, le indagini sono ancora in corso per valutare se dietro possa esserci altro.

“Con l’arresto dell’autore finisce almeno in parte un momento brutto per la mia famiglia, fatta di persone umili e di onesti lavoratori. Noi non abbiamo nulla a che vedere con la criminalità organizzata, con droga e altro. Tutto purtroppo è scaturito per motivi futili causati da una scazzottata tra ragazzi”, ci tiene a precisare Gianluca Ferrara, vittima, assieme al figlio 26enne, della furia di Casanova

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