Concorso in associazione mafiosa, assolti i Cesaro: e ora la piscina?

I fratelli Cesaro sono stati assolti dal tribunale di Napoli dall'accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. L'inchiesta aveva provocato l'interdittiva antimafia, che ha estromesso gli imprenditori dalla gestione della piscina comunale di Avellino. E ora, alla vigilia del nuovo bando, la decisione dei giudici partenopei potrebbe cambiare le carte in tavola

Assolti perché il fatto non sussite dall’accusa di concorso esterno in associazione mafiosa. Il tribunale di Napoli in primo grado ripristina l’immagine degli imprenditori Aniello e Raffaele Cesaro, e potrebbe cambiare le carte in tavola in merito al futuro della piscina comunale di Avellino, realizzata in project financing proprio dai due fratelli ai tempi dell’era Galasso.

Gli imprenditori erano stati esclusi dalla gestione del bene a causa dell’interdittiva antimafia che aveva colpito le loro società; un provvedimento, quello emanato dalla prefettura di Napoli, che era legato proprio alle accuse e alle indagini della procura napoletana, oggi smontate dalla sentenza del tribunale. L’effetto delle decisione dei giudici per ora non provoca l’invalidità dell’interdittiva, ma è ovvio che gli avvocati dei Cesaro non rimarranno a guardare.

Contattato in merito, l’avvocato Lorenzo Lentini, legale amministrativista che ha seguito le vicende della piscina comunale per conto dei Cesaro, non ha voluto rilasciare dichiarazioni in merito ma non nasconde che la sentenza potrebbe riabilitare la posizione dei suoi assistiti e che ora attenderà di leggere le motivazioni dei giudici di Napoli prima di capire come potersi muovere e che risvolti potrebbe avere la vicenda.

Un grosso punto interrogativo proprio alla vigilia del nuovo bando, annunciato dall’assessore Luongo e dal sindaco Festa, attraverso cui il comune era intenzionato a cercare un nuovo gestore: chi potrebbe essere interessato ad acquisire la piscina con la spada di Damocle di un possibile ritorno dei Cesaro, che potrebbero in teoria anche impugnare lo stesso bando?

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