ATRIPALDA – IL PASSIATURO

Anticamente in terreno battuto, ma poi più volte pavimentato, il largo della piazza Umberto I di Atripalda aveva il ruolo del salotto buono del paese, poiché ospitava periodicamente noi abitanti come per ripetere, tutti insieme, un piacevole rito usuale.

Infatti, specialmente al mattino della domenica, dopo la celebrazione della santa Messa delle ore 11, e nella prima serata di ogni giorno, all’uscita di molti dal cinema, quel luogo si popolava, come per incanto, di compaesani che, puntualmente e quasi per un dovere, adempivano al compito di passeggiare sul piazzale, misurandolo su e giù ripetutamente.

Era un incontro gradito di Atripaldesi, che in tal modo si rivedevano come a seguito di tacito appuntamento.

Infatti, pur numerosi, ci conoscevamo reciprocamente tutti.

Erano persino noti i punti della piazza doveva ognuno soleva preferire di soffermarsi, e così ci si poteva più agevolmente ritrovare ed incontrare.

L’assenza di taluno, in qualche occasione, veniva da noi stessi subito notata.

Dinanzi al bar della piazza o ad alcune sedi di associazioni o di partiti politici che convivevano pacificamente alla base degli edifici, v’erano seduti compaesani che chiacchieravano mentre contemplavano lo spettacolo di quel passeggio. Poi, dopo qualche ora, il rito terminava e tutti puntualmente rincasavano.

Questa soltanto era tutta la “movida” di quel tempo ed era sempre così ogni volta.

La consuetudine sembrava aver generato un piacevole dovere di comportamento. Si alimentava il senso di trovarsi davvero in una larga riunione di famiglia.

Ma anche gli usi passano e ne può rimanere soltanto il ricordo, mentre oggi si può ancora convivere nello stesso paese, ma tra sconosciuti.

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