Scure Antitrust: l’Alto Calore non può riscuotere le bollette andate in prescrizione

E chi ha già provveduto a pagare il non dovuto ora ha diritto alla restituzione dei soldi

Ci mancava solo l’Antitrust. Ed ora il cerchio potrebbe chiudersi definitivamente. Alto Calore e altre sei società che gestiscono i ciclo idrico – per la Campania anche Abc Napoli e Gori – sono state diffidate sul caso delle cosiddette bollette pazze, vale a dire fatture a tre, quattro ed anche cinque zeri, con le quali viene chiesto il pagamento di consumi idrici prescritti, risalenti – cioè – ad oltre due anni dalla data di emissione del documento contabile. Pratica in palese violazione rispetto alla nuova disciplina sulla prescrizione breve, introdotta nel nostro ordinamento dalla legge di bilancio 2018. Ma c’è di più. Chi in questi mesi è stato indotto a pagare il non più dovuto anche per mancanza di adeguata segnalazione e informazione in bolletta, ora ha il sacrosanto diritto di chiedere la restituzione dei soldi. Il che rischia di aprire una nuova voragine nei disastrati conti dell’Alto Calore. Non a caso la Procura della Repubblica di Avellino ha chiesto il fallimento della società. “Tanto tuonò che piovve, finalmente l’Autorità garante della concorrenza e del mercato ha accolto tutte le nostre istanze e rimostranze. Ora sotto con i rimborsi” – così l’avvocato Gianluca De Cunzo, referente provinciale dell’Associazione difesa e orientamento consumatori

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