Inquinamento e salute, Marfella: “Registro tumori fermo al 2012, vergogna”

L’inquinamento ambientale e i rischi per la salute. Mentre l’intera provincia si interroga e preoccupa, i dati dell’Asl del registro tumori restano fermi al 2012. “Dati indispensabili, impossibile così fare una adeguata programmazione sanitaria, sono ritardi vergognosi” la denuncia dell’oncologo e presidente dei medici per l’ambiente di Napoli Antonio Marfella. L'Asl: "Quasi completato i dati 2014-15, la pandemia ci ha rallentato"

C’è poco altro da aggiungere alle parole rilasciate dall’oncologo del Pascale nonché presidente dei medici per l’ambiente di Napoli Antonio Marfella. Mentre in provincia si prova a discutere dell’inquinamento ambientale e delle ricadute sulla salute, mentre procura, istituto superiore di sanità, istituto zooprofilattico del Mezzogiorno e perfino l’Onu si interrogano sul caso Avellino, l’Asl di via degli Imbimbo è rimasta ferma con il registro tumori al triennio 2009-2012. Siamo nel 2021.

“Si tratta di dati indispensabili, impossibile in questa maniera”, ha concluso Marfella, “non solo portare avanti una adeguata campagna di screening e prevenzione, ma anche fissare una corretta programmazione sanitaria”, la sua denuncia.

Già quando vennero presentati i dati relativi al 2012 (nel 2018), i medici per l’ambiente sottolinearono gli enormi ritardi: “avere quei dati sei anni dopo serve a poco o nulla, i sistemi sanitari solitamente viaggiano sui tre anni di attesa”.

Contattata in merito, l’Asl di via degli Imbimbo replica giustificandosi, puntualizzando che il dipartimento di prevenzione negli ultimi due anni è stato assorbito dall’emergenza Covid e paga un organico ridotto a causa di una serie di pensionamenti, sostenendo però che il lavoro nel frattempo è andato avanti, mancando pochi dati per concludere i report degli anni 2014-2015.

Sempre troppo indietro, altre realtà, anche campane, sono ben più avanti, avendo assicurato totale indipendenza al settore del registro tumori. Ad Avellino evidentemente i vertici aziendali hanno, ahinoi, un’altra sensibilità sul tema

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