Aria avvelenata dai roghi agricoli: attività sportive a rischio

Valori di polveri sottili superiori di tre volte i limiti consentiti. I medici dello sport ai sindaci: in queste condizioni vanno chiusi i parchi e va vietata l’attività ludica e sportiva all’aperto

Un incubo, giornate devastanti per l’ambiente e la salute, aria irrespirabile, veleni pungenti nelle narici e in gola. Tutta colpa dei roghi agricoli, ora concentrati lungo la fascia pedemontana per la raccolta della castagne. C’è poco da fare. Era già accaduto due settimane fa con le nocciole, poi la tregua dovuta solo alle mutate condizioni climatiche (vento e pioggia). Sono drammatici i dati che si restituisce la rete di monitoraggio e rilevamento Aura, il sistema di centraline installate dagli ambientalisti. Avellino, la zona del Partenio con criticità elevate a Mercogliano e Monteforte, la Valle del Sabato, il Serinese, Montoro: soglie massime di legge superate ampiamente, in alcuni limiti doppiati con picchi notturni superiori di tre volte i valori consentiti. Il tutto nell’indifferenza dei sindaci che – fatta eccezione per il capoluogo – non emettono ordinanze di divieto. “In queste condizioni si vietino almeno attività sportive all’aperto e si chiudano i parchi” – è l’appello degli ambientalisti. Misure necessarie, lo sostengono anche i medici dello sport.

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