Quindici: torna in carcere il boss Adriano Graziano, “O’ Professore”
Diventa esecutiva la condanna a dieci anni di carcere per associazione di stampo mafioso: il boss di Quindici si era reso irreperibile all'arrivo della polizia, poi si è costituito a Rebibbia
Torna in carcere Adriano Graziano, boss di Quindici, per anni esponente di spicco del clan che porta il suo nome. E’ divenuta esecutiva la sentenza di condanna della corte d’appello di Napoli, Graziano dovrà scontare altri dieci anni di carcere per associazione di stampo mafioso.
Si tratta di una sentenza di circa dieci anni fa che poi fu annullata dalla cassazione, rinviata di nuovo in appello; ora, per accumulo di pene, è diventata esecutiva.
Adriano Graziano era tornato in libertà nel 2014, al tempo aveva finito di scontare in carcere 4 anni e sei mesi al 41 bis a seguito di un’altra condanna. In precedenza, era stato più volte arrestato per associazione a delinquere, estorisioni e tentato omicidio.
“O’ Professore”, come viene soprannominato, nel 2008 fu arrestato a Valmontone, accusato di essere uno dei protagonisti della “strage delle donne”, ma fu poi prosciolto dall’accusa.
Furono i suoi genitori, Salvatore Graziano e Chiara Manzi, gli autori di quell’eccidio, avvenuto nel 2002, apice della faida tra i clan Graziano e Cava.
“Villa Alta Chiara”, la masseria bunker del boss che si trova a Quindici, è oggi un maglificio. Contro le sue cancellate il 20 ottobre del 2015, due giorni prima della sua inaugurazione, ignoti hanno esploso diversi colpi di arma da fuoco.
Graziano sapeva dell’esecuzione della sentenza in arrivo nei suoi confronti e si era reso irreperibile da giorni all’arrivo della polizia presso la sua abitazione; si è andato poi a costituire spontaneamente nel carcere di Rebibbia a Roma
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