Gli stratagemmi dei servizi sociali: cambiano le coop ma le persone sono sempre le stesse

I soliti misteri del Piano di Zona di Avellino. Per il primo dei tre bandi affidati con trattativa diretta – importo 140mila euro - cambiano i nomi delle coop ma non quelli delle persone che le gestiscono. Giordano: "Siamo alle solite, ma visto che si tratta di cooperative collegate alla Diocesi, chiedo al Vescovo di focalizzare l'attenzione su quanto accade"

Continua a far parlare di sé il piano di zona di Avellino, purtroppo però sempre per vicende discutibili. Nelle more dell’arrivo dei commissari, vi abbiamo raccontato dei bandi a gogo pubblicati dall’amministrazione Festa negli ultimi giorni, nell’attesa di vedere se ad aggiudicarseli sarebbero state sempre le stesse cooperative, sfruttando il criterio scelto dal comune della trattativa diretta.

All’esito delle gare, con nostra gradita sorpresa, abbiamo notato nomi nuovi nelle aggiudicazioni. Ci siamo però soffermati sul bando per l’affido della gestione dei tre centri per disabili. Una gara che due anni fa, appena iniziato il nuovo corso di Gianluca Festa sindaco di Avellino, si aggiudicò, per un valore di 300mila euro, il consorzio d’impresa tra la cooperativa “Alfa” e “Percorsi”, nonostante la sede da loro individuata dove stabilire il centro nel capoluogo non fosse ancora agibile, condizione necessaria invece richiesta dal bando. Tant’è che le attività partirono solamente l’anno successivo, quando la diocesi mise a disposizione una sala del polo giovani di via Morelli e Silvati.

Questa volta la gara a trattativa diretta, senza dunque competizione, dal valore di 140mila euro, è stata assegnata alla cooperativa Iris, sede a Fontanarosa, presieduta da Adelaide Del Grosso. Guarda caso, membro del consiglio d’amministrazione della cooperativa “Percorsi” fino all’agosto 2021. Guarda caso, presidente anche della cooperativa “Hope”, che si aggiudicò, sempre in trattativa diretta, in epoca Covid, uno in fila all’altro, due servizi dal comune di Avellino, l’assistenza scolastica socio educativa agli alunni con disabilità e il servizio di supporto sociale e di sostegno socio psicologico, per un totale di oltre 50mila euro. E che guarda caso, si aggiudicò anche 55mila euro dal bando relativo agli interventi di rilancio del centro storico.

Cambiano i nomi delle coop quindi, ma come in un gioco di scatole cinesi i beneficiari sono sempre gli stessi: continuiamo a chiederci se i servizi sociali del comune di Avellino vengano erogati a favore degli indigenti oppure a sostegno delle cooperative

I commenti sono chiusi.