Domani scattano 62 adempimenti fiscali, corsa contro il tempo per rimodulare le scadenze su Cartelle, Irap, e avvisi bonari

Dato per scontato lo slittamento al 2022 del riversamento dell’Irap da parte delle imprese che hanno superato i tetti degli aiuti di Stato, mentre per gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020, in piena pandemia, potrebbe arrivare la remissione in termini

Nella giornata di domani, martedì trenta novembre, dovrebbero scattare ben 62 adempimenti fiscali. La speranza per i contribuenti di avere più tempo per saldare i debiti con l’Erario è riposta nel Senato e nel Governo che proprio in queste ore dovrà pronunciarsi su possibili proroghe e sulle nuove scadenze di fine anno.

Il primo scoglio da superare è quello relativo alle cartelle esattoriali. Nella giornata di domani si sono concentrate tutte le rate non pagate della pace fiscale: 8 della rottamazione ter, datate 2020 e 2021, e altre 4 del saldo e stralcio. Il 77% degli adempimenti riguarda versamenti di tasse e imposta, tra cui gli acconti Irpef, Ires e Irap e il pagamento dell’imposta di bollo in unica soluzione sulle fatture elettroniche messe nel terzo trimestre. Per ora il governo ha concesso solo una mini-proroga al 9 dicembre, ma un ordine del giorno potrebbe impegnare l’esecutivo a una proroga delle rate e delle cartelle dovute con la legge di bilancio.

Dato per scontato lo slittamento al 2022 del riversamento dell’Irap da parte delle imprese che hanno superato i tetti degli aiuti di Stato, mentre per gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020, in piena pandemia, potrebbe arrivare la remissione in termini.

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