Inchiesta Dda sulle coop casertane: indagata anche Sofia Flauto, da 10 anni presente nel piano zona Avellino

L'inchiesta della Dda sul sistema delle cooperative sociali del casertano che avrebbero favorito il clan dei Casalesi. Tra gli indagati, con accuse pesantissime, figura anche Sofia Flauto, ribattezzata "Lady Welfare", dominus delle coop che da 10 anni gestiscono gli uffici delle politiche sociali del piano di zona di Avellino aggiudicandosi sempre i bandi senza mai presentare rendicontazione del lavoro svolto e dei soldi spesi

La bufera nel mondo delle cooperative sociali a nord di Napoli e Caserta tocca da vicino anche Avellino e il suo piano di zona. Tra gli indagati nell’inchiesta della Dda, che ha acceso i riflettori su un sistema ben rodato atto a manipolare e turbare bandi di evidenza pubblica del terzo settore per favorire ditte amiche o vicine ai clan camorristici dei casalesi, secondo l’accusa dell’antimafia, c’è anche Sofia Flauto, vecchia conoscenza delle politiche sociali di Avellino e non solo.

Soprannominata da anni “Lady Welfare”, Sofia Flauto, accusata di concussione, turbativa d’asta, associazione di stampo mafioso, corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, è infatti la presidente della Eco di Scafati, la cooperativa che da dieci anni indisturbatamente gestisce gli uffici delle politiche sociali del piano di zona di Avellino. L’altra cooperativa principale che opera ad Avellino e hinterland, la Ker di Torre del Greco, che gestisce, sempre da circa dieci anni, i servizi di segretariato sociale, è tra l’altro collegata alla Eco visto che il suo presidente, Luca Borrelli (Anche lui indagato nell’inchiesta), è anche il coordinatore della coop di Scafati.

Entrambe le coop, lo abbiamo denunciato a più riprese da questa emittente, praticamente inascoltati da chi di dovere, si aggiudicano anno dopo anno bandi da centinaia di migliaia di euro, che vengono preparati all’interno degli stessi uffici da loro gestiti, senza mai presentare uno straccio di rendicontazione sul lavoro svolto e i soldi spesi, consegnando tra l’altro risultati modesti, da un punto di vista dell’assistenza alle fasce deboli, che sono sotto gli occhi di tutti.

Sofia Flauto è stata vista più volte all’interno degli uffici del secondo piano di palazzo di città e a contatto con tutti gli amministratori nell’arco di questi dieci anni. L’ultima visita lo scorso anno, dopo che l’amministrazione Festa le ha appaltato il potenziamento dei servizi di segretariato sociale e dell’ufficio di piano, due bandi da mezzo milione di euro l’uno, che hanno comportato un’infornata di una cinquantina di assunzioni. Tra i nomi, guarda caso, amici di amministratori, candidati nelle liste, parenti di dipendenti comunali; tutto secondo un andazzo che prosegue da anni.

Ultima nota, non di poco conto, è che la Flauto, oltre che questa sua “entrata” nel comune di Avellino, è anche persona di fiducia dell’assessore regionale Lucia Fortini, sua stretta collaboratrice anche durante l’emergenza Covid.

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