Comunità Montana dell’Ufita, pagati due stipendi. De Cillis :”La colpa non è della Regione”

Due mesi e mezzo di arretrati sotto l’albero di Natale per i circa 300 dipendenti della Comunità Montana dell’Ufita che non percepivano lo stipendio dal giugno scorso. "I conti continuano a non tornare” denuncia l’ex vice presidente dell’Ente ,Giuseppe De Cillis

Due mesi e mezzo di arretrati  nelle buste paga dei 300 dipendenti della Comunità Montana dell’Ufita che non percepivano lo stipendio dal mese di giugno. La grave situazione presso l’ente montano ufitano era stata denunciata più volte dai sindacati ma è esplosa in seguito ad un video , diffuso sui social da un dipendente, in cui lo stesso, disperato, con tre figli a carico, uno dei quali affetto da disturbi dello spettro autistico, aveva minacciato di farla finita. Per lui è scattata subito una gara di solidarietà ma la sua storia è emblematica di tante altre famiglie sull’orlo della disperazione. Oggi finalmente la notizia del pagamento di una parte degli arretrati. La Regione ha provveduto a trasferire una parte dei fondi  che ancora deve all’ente  circa 4 milioni di euro relativi ai piani di forestazione degli scorsi anni. Ma  oggi si registra anche un intervento  piuttosto pcritico dell’ex vice presidente della Comunità Montana dell’Ufita ,Giuseppe De Cillis, consigliere comunale di Montecalvo Irpino, che punta il dito contro l’Ente Montano . “Il mancato pagamento degli stipendi agli operai è un problema che ricorre sistematicamente  negli anni” scrive in un comunicato,”E la responsabilità non è da attribuire esclusivamente alla Regione Campania piuttosto ad una scellerata gestione politico -economico- finanziaria della Comunità Montana  sul cui conto , in base ai dati presenti nel Siope, nei mesi di settembre e ottobre erano presenti più di due milioni e mezzo di euro. Se i i dati comunicati al sistema informativo sulle operazioni degli enti pubblici non sono veri conclude De Cillis sono falsi anche i bilanci approvati negli ultimi anni e questo comporterebbe responsabilità gravi e perduranti di chi gestisce l‘ente”.

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