Valle Solofra, otto anni dopo i veleni sono ancora nella falda

Nel 2014 la scoperta di valori di tetracloroetilene, oltre i limiti di legge, nei pozzi idrici di Montoro e Solofra

Era gennaio del 2014 quando nella falda acquifera, prima a Montoro e poi a Solofra, fu riscontrata la presenza di tetracloroetilene: un inquinante cancerogeno. A Montoro e Solofra i pozzi contaminati che alimentano la rete idrica furono chiusi. Nel primo caso con un provvedimento dell’allora commissario prefettizio che reggeva il comune. Nel caso della cittadina conciaria ci pensò la magistratura. Otto anni dopo i pozzi di località Chiusa a Montoro, gestiti da Alto Calore, sono stati dotati di un impianto di filtrazione a carboni attivi che abbatte le concentrazioni di inquinante nell’acqua smunta. E collegati alla rete. Sotto costante monitoraggio.

A Solofra i pozzi di località Consolazione, gestiti dalla Solofra Servizi, sono ancora chiusi e sotto sequestro. E l’acquedotto comunale deve fare senza. E L’approvvigionamento alle utenze cittadine ne risente. Il piano di caratterizzazione intanto è ancora fermo ai blocchi di partenza. La Regione ci ha investito due milioni di euro. Ma i comuni di Solofra e Montoro che devono gestire la fase operativa sono ancora fermi alla fase dell’aggiornamento del piano.

Il risultato è che da otto anni un inquinante cancerogeno è ancora in falda. E Senza caratterizzazione non è possibile appurare l’origine né l’estensione della contaminazione della falda del contaminante. Nè si può procedere alla bonifica

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