Omicron cambia il lavoro agile. ma per il governo non servono nuove regole. Facciamo il punto

Una circolare congiunta, firmata dal Ministro per la Pubblica Istruzione e dal Ministro del Lavoro, sensibilizza le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare fino in fondo gli strumenti di flessibilità già previsti dalle normative vigenti

Nessuna nuova norma sul lavoro agile ma una circolare congiunta, firmata dal Ministro per la Pubblica Istruzione e dal Ministro del Lavoro, per sensibilizzare le amministrazioni pubbliche e i datori di lavoro privati a usare fino in fondo gli strumenti di flessibilità già previsti dalle normative vigenti. Andando nei dettagli, ogni amministrazione pubblica – si legge nella circolare – può programmare il lavoro agile “con una rotazione del personale settimanale, mensile o plurimensile con ampia flessibilità, anche modulandolo, come necessario in questo particolare momento, sulla base dell’andamento dei contagi, tenuto conto che la prevalenza del lavoro in presenza indicata nelle linee guida potrà essere raggiunta anche nella media della programmazione plurimensile”. Ogni amministrazione, dunque, è nelle condizioni di equilibrare il rapporto lavoro in presenza/lavoro agile secondo le necessità organizzative contingenti, tenendo conto dell’andamento epidemiologico nel breve e nel medio periodo, e delle condizioni dei propri dipendenti. Per quanto riguarda il privato, invece, la circolare ricorda che la modalità di lavoro agile può essere applicata a ogni rapporto di lavoro subordinato anche in assenza degli accordi individuali.

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