Bretella di Codola, ritorna la speranza: Cascone ne discuterà con Rfi

Collegare Avellino con l’Alta Velocità attraverso la bretella di Codola. L’ipotesi lanciata tempo fa da Irpinia Tv fa proseliti. I consiglieri regionali irpini si sono mossi e il delegato del governatore ai Trasporti, Luca Cascone, riaccende le speranze della provincia avellinese: domani ne discuterà con i vertici di Rfi

Tornano le speranze per la bretella di Codola e i potenziamenti ferroviari per la provincia di Avellino. Dopo anni di silenzio finalmente gli amministratori locali, a partire dal sindaco del capoluogo Gianluca Festa e i consiglieri regionali Petitto e Ciampi, hanno fatto sentire la loro voce a Napoli, chiedendo un impegno preciso alla giunta De Luca.

A raccogliere la richiesta è stato il consigliere regionale con delega ai trasporti Luca Cascone, sinora restio a investire sui collegamenti ferroviari Avellino-Napoli, appoggiandosi allo scarso interesse dimostrato dalle comunità locali irpine. Ora invece, durante la seduta della commissione aree interne della Regione Campania, i rappresentanti irpini presenti hanno espressamente richiesto di metter fine all’isolamento ferroviario che vive il capoluogo avellinese, unico in Campania a non avere collegamenti con Napoli.

Tutto passa per uno sprint dei lavori dell’elettrificazione Avellino-Salerno-Benevento. Cascone, intervistato telefonicamente, ha garantito che domani ne discuterà con Pierpaolo Olla, responsabile territoriale della gestione della circolazione ferroviaria di Rfi. “Oggetto del confronto sarà innanzitutto l’eliminazione del passaggio a livello di Atripalda, poi voglio sentire le intenzioni di Rfi sull’opportunità di realizzare la bretella di Codola. Voglio capire dai tecnici i reali rapporti costi-benefici – le parole di Cascone – a partire da quanto si ridurrebbero i tempi e l’eventuale flusso di pendolari interessati: fatto questo passaggio, valuteremo” conclude. Un nuovo impegno: finora non si sono visti risultati, ma ora la Regione avrà il fiato sul collo degli amministratori irpini. Almeno si spera

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