Cessione crediti, il Sostegni 3 taglia la testa al toro: si potrà cedere non più di una volta a terzi (compresi istituti di credito e altri intermediari finanziari)

Andando ai dettagli, non sarà possibile cedere senza limiti di passaggio il credito maturato e scelto al posto della detrazione fiscale. Lo sconto in fattura potrà essere ceduto all'impresa che fa i lavori, o agli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione

Con il decreto Sostegni 3, appena approvato in consiglio dei ministri, cambiano le regole sui crediti fiscali e la loro cedibilità. Non solo riguardo ai crediti legati all’edilizia ma su tutti i crediti considerati cedibili, il cui elenco con l’emergenza Covid-19 si è ampliato significativamente.

Andando ai dettagli, non sarà possibile cedere senza limiti di passaggio il credito maturato e scelto al posto della detrazione fiscale. Lo sconto in fattura potrà essere ceduto all’impresa che fa i lavori, o agli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari senza facoltà di successiva cessione. Stessa decisione per la cessione dei crediti, il passaggio si potrà effettuare una volta sola includendo gli intermediari finanziari.

Stop, inoltre, anche alla catena dei crediti in corso d’opera stabilendo che: «I crediti che alla data del 7 febbraio 2022 sono stati precedentemente ceduti possono costituire oggetto esclusivamente di una ulteriore cessione ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari».

 

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