Agguato di camorra, dopo tre giorni di fuga arrestato Di Matola

L'agguato di camorra a San Martino Valle Caudina. Dopo tre giorni di fuga arrestato a Napoli Salvatore Di Matola, ricercato per l'attentato di Clemente Fiore. E' il fratello di Gianluca Di Matola, condannato a 18 anni di reclusione per aver ucciso due anni fa il boss De Paola

È terminata la fuga di Salvatore Di Matola, il 35enne ritenuto dagli inquirenti l’artefice dell’agguato di camorra nel pieno centro di San Martino Valle Caudina. A tre giorni dalla sparatoria, l’uomo è stato rintracciato nel napoletano e arrestato dai carabinieri del nucleo investigativo di Avellino guidati dal Maggiore Laghezza e coordinati dalla Dda di Napoli.

Dopo le prime indagini è stata l’antimafia a prendere in mano l’inchiesta: due attentati contro due storici boss del clan Pagnozzi nel giro di nemmeno due anni hanno per forza di cose la necessità di un approfondimento specifico sulle dinamiche criminali della Valle Caudina, visto anche il collegamento tra le due vicende.

A uccidere De Paola fu Gianluca Di Matola, condannato proprio lo scorso dicembre a 18 anni di reclusione per quell’omicidio; l’agguato a Clemente Fiore invece sarebbe opera dunque di Salvatore Di Matola, fratello 35enne del detenuto, pluripregiudicato per motivi legati allo spaccio. Di Matola era tra l’altro sottoposto agli arresti domiciliari, violati dunque la mattina della sparatoria.

Oltre che sulle ricerche, cha hanno dunque dato buon esito in tempi brevi, gli inquirenti si sono concentrati anche sui motivi che hanno portato a un episodio di sangue così eclatante: Salvatore Di Matola, nei momenti precedenti alla sparatoria, aveva aggredito e picchiato selvaggiamente un parente dello storico bossi Pagnozzi. La lite sarebbe l’ennesimo episodio di violenza tra le famiglie, una escalation fatta di una serie di aggressioni e denunce, originata proprio dopo l’assassinio di De Paola, che avrebbe creato una notevole tensione in paese. E Clemente Fiore quella mattina sarebbe proprio intervenuto per redarguire Di Matola a seguito del pestaggio al parente.

Non aveva idea però che Di Matola fosse armato, oppure non si aspettava una reazione simile: il 35ene invece, dall’interno della macchina, avrebbe iniziato a sparare contro Clemente Fiore, colpendolo due volte, poi dal finestrino ha scaricato l’intero caricatore contro l’ingresso del supermercato per evitare qualunque tipo di reazione delle altre persone presenti, colpendo il nipote ventenne del boss.

Infine si è dato alla fuga, ora terminata con l’arresto dei carabinieri: i militari l’avevano praticamente braccato da quando è scappato, alla prima mossa falsa sono riusciti a bloccarlo e condurlo in caserma.

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