Piano di zona Avellino, ora i sindaci vogliono dividere l’ambito

Sbloccate le risorse restano i nodi politici nella gestione delle politiche sociali. Venerdì in assemblea i sindaci voteranno la proposta di creare un subambito, staccandosi nella gestione dal capoluogo

Bagarre politiche sociali, la Regione salva la continuità dei servizi e decide di sbloccare le risorse relative alla programmazione 2019, ma inviando anche carte e atti alla procura della Corte dei Conti per verifiche sulla documentazione inviata dal comune di Avellino. Per gli uffici di Palazzo Santa Lucia sono diverse le incongruenze, motivo che hanno bloccato fino ad oggi lo stanziamento delle risorse, ma davanti all’ipotesi del blocco totale dei servizi per il piano di zona di Avellino, l’assessore Fortini ha preferito inviare i finanziamenti per assicurare l’assistenza ai cittadini.

Il sindaco Festa incassa, ma anziché ringraziare esulta come se fosse una vittoria, nonostante sia stata proprio l’inefficienza e incapacità gestionale del comune capoluogo ad aver comportato lo stop delle politiche sociali. Tra le tante prove a supportare questo dato di fatto, l’incredibile incapacità di completare la nomina del Cda, ad oggi impossibilitato a deliberare. Capita, quando si pensa alle politiche sociali solo per la gestione e non come servizio da fornire ai cittadini più deboli.

Una situazione ormai non più sopportabile, e partendo dallo spiraglio offerto proprio dall’assessore Fortini, i sindaci hanno deciso di compiere il passo estremo per chiudere la contesa: quello di dividere l’ambito in due sub-ambiti, staccandosi dunque dal capoluogo. Un opzione probabilmente condivisa anche da Festa, l’assemblea per votare la proposta si terrà questo venerdì: poi la richiesta passerà a Palazzo Santa Lucia che dovrà tradurla in proposta di modifica della legge regionale, da approvare in consiglio. Ma il passo, che potrebbe porre fine ad anni di liti e speculazioni, è comunque da leggere come una sconfitta per tutti: gli amministratori non sono riusciti a mettere insieme le loro forze nemmeno per aiutare i loro cittadini più deboli.

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