Provincia, la nomina del vice scatena le opposizioni: “Carte a procura e Tar”

Il nuovo colpo di scena in Provincia, con la nomina last minute del vice da parte del presidente decaduto Rino Buonopane, scatena la protesta delle opposizioni. “Pronti ad andare in procura e al Tar ad impugnare l’atto, Buonopane ha trascinato l’istituzione in una situazione grottesca”

Ricorsi, controricorsi, nomine last minute, segreti, colpi di scena, offese e accuse. Non è la trama dell’ultima stagione de “L’onore e il rispetto”, è solo il racconto di quanto sta accadendo a piazza Libertà sulla vicenda provincia. Il coup de theatre del presidente decaduto Rino Buonopane, che in conferenza stampa stampa ha confessato il nome del suo vice presidente, il sindaco di Monteforte Costantino Giordano, ha scatenato la furia delle opposizioni. Il gruppone di D’Agostino ha annunciato di voler portare le carte in procura e di impugnare il provvedimento di nomina davanti al Tar. A non convincere sono modi e tempistiche. Interrogato sul punto, Buonopane ha chiarito così (vedi intervista nel video)

“La narrazione di Buonopane è a metà tra il ridicolo e il grottesco”, è stata la replica dei gruppi consiliari della provincia Davvero e Proposta Civica, che hanno sostenuto la candidatura di D’Agostino. Alcuni consiglieri d’opposizione questa mattina si sono recati a Palazzo Caracciolo negli uffici per verificare la veridicità del racconto di Buonopane, controllando che la nomina sia stata effettuata il 26 aprile, cioè il giorno prima della sentenza. Sia al protocollo che nella pec risulta la delibera presidenziale con quella data, ma la minoranza, convinta che ci siano irregolarità, richiede comunque l’intervento della procura, e si prepara ad impugnare la delibera al Tar. Intanto Costantino Giordano in tarda mattinata ha varcato l’ingresso di Palazzo Caracciolo per la prima volta nelle vesti di reggente, mentre Buonopane questa mattina ha depositato il ricorso al Consiglio di Stato contro la sentenza del Tar, richiedendo la sospensiva: se accolta, ritornerà in sella alla guida dell’ente; in caso avverso, Giordano sarà chiamato a indire immediatamente nuove elezioni

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