“Sistema Irpinia”: altro che motivi professionali, Repole rinuncia per nomina illegittima

La Provincia dei pasticci. Il presidente Buonopane nomina Rosanna Repole al vertice del Cda del Sistema Irpinia, l’interessata partecipa alla conferenza stampa e ringrazia, ma dopo cinque ore rinuncia all’incarico adducendo motivi professionali. La verità, tenuta nascosta , è un’altra: era stata nominata in violazione della legge, non per malafede ma - peggio - per ignoranza della norma

Ore 11 di un soleggiato giovedì 11 maggio, una raggiante Rosanna Repole e un soddisfatto Rino Buonopane annunciavano il nuovo corso di Sistema Irpinia, la fondazione della provincia con il compito di rilanciare turismo e cultura sul territorio. Grande entusiasmo e i volti distesi tipici di chi ritiene di aver fatto del proprio meglio e aver preso le giuste decisioni, sempre, naturalmente, per il bene della provincia, in merito non nutriamo dubbi di sorta.

Solo che poche ore più tardi, alle 18, sempre di giovedì 11 maggio, non più soleggiato ma malinconicamente piovoso, in clima con i sentimenti mutati di palazzo Caracciolo, il fulmine a ciel sereno: “a causa di motivi professionali e personali sono costretta a dimettermi” spiega Repole.

Una scusa che non regge a prima vista, dato che la sua nomina era stata preparata da mesi. Cos’è successo quindi nel mezzo? E’ accaduto, presumibilmente, che al momento della ratifica della nomina, il segretario generale della provincia abbia fatto notare a Repole e Buonopane che l’incarico assegnato fosse inconferibile, contrario alle norme di legge che non consentono la guida di un ente di diritto privato a controllo pubblico a chi nei due anni precedenti abbia ricoperto cariche elettive nello stesso ente. Rosanna Repole, negli ultimi due anni, è stata consigliera provinciale, per lei dunque porte sbarrate.

Un’inciampo divenuta una vera e propria gaffe quando Buonopane e Repole hanno provato a camuffarla con le dimissioni per motivi personali. Non solo, abbiamo usato il condizionale nella ricostruzione poiché il diretto interessato a cui chiedere delucidazioni in merito, cioè Rino Buonopane, questa mattina ha preferito sottrarsi ai microfoni, invece di partecipare alla conferenza stampa organizzata a palazzo Caracciolo.

Questa volta il presidente della provincia pare essere stato travolto interamente dalla piena, per usare un motto a lui caro; ma a far discutere, più che la forma, è il metodo usato per le nomine effettuate. “Quello che è mancato in questo vicenda è stato proprio quel confronto tanto declamato e che ancora una volta vede il Partito Democratico privilegiare l’esigenza di compensazione di equilibri interni e mal sopiti approcci mastelliani”, denuncia Sinistra Italiana; “Vogliono fare una succursale del Pd, non vedo competenza”, l’attacco dell’ex presidente Biancardi, riferendosi , oltre a Repole, anche alla scelta di Toni Ricciardi nel Cda. Se questa è la partenza di Sistema Irpinia, attendiamo curiosi di vedere quale sarà la fine: purtroppo abbiamo qualche sospetto

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