Progetto Pilota: De Luca promette nuovi fondi ai sindaci, Morgante apre la cardiologia al Criscuoli

Vertice a Palazzo Santa Lucia tra il governatore e i 25 sindaci dell'Alta Irpinia. Ma nel 2017 De Luca annunciò 200 mln di euro per il progetto pilota: che fine hanno fatto quei fondi? Dalla Morgante invece la promessa dell'apertura a giorni della cardiologia al Criscuoli

Si torna a parlare di Progetto Pilota dell’Alta Irpinia in Regione Campania. L’ultima volta che il governatore De Luca ha mostrato il suo interesse fu in quel di Nusco: era il 2017, Ciriaco De Mita a fianco, la promessa quella di stanziare in breve tempo 200 milioni di euro per la valle del cratere.

Anni dopo quei soldi non si sono praticamente mai visti, eccezion fatta per l’investimento sulle seggiovie del Laceno, 12 mln di euro, e qualche spicciolo su sanità e strade. A occhio e croce mancano circa 180 milioni di euro all’appello, e finalmente i 25 sindaci dell’Alta Irpinia, che nel frattempo si sono dati una nuova governance e un nuovo presidente, cioè il sindaco di Aquilonia Giancarlo De Vito, sono tornati a bussare alla porta di Palazzo Santa Lucia. Accompagnati, guarda caso, da Maurizio Petracca, che a suo tempo a Nusco si affiancava sorridente a De Mita nel giorno della fatidica promessa.

A Napoli, pressato dai sindaci, il governatore De Luca non si è sottratto nell’ assumersi nuovi impegni, in particolare su sanità e viabilità, settori ritenuti prioritari dai primi cittadini, e al momento a un livello di criticità non più sostenibile per le comunità.

Il governatore ha ascoltato e appuntato, e alla fine promesso di approfondire nei prossimi incontri per poi intervenire con finanziamenti ad hoc, lasciando soddisfatti i sindaci. Presente all’incontro anche la manager Maria Morgante, che ha annunciato  l’apertura a breve del reparto di cardiologia al Criscuoli (ai sindaci avrebbe detto “questione di giorni”), mentre ci sono maggiori difficoltà nel reperire nuovi medici per la terapia intensiva e la chirurgia. I camici bianchi preferiscono altre mete rispetto ai presidi sanitari dell’Alta Irpinia, in fuga come i suoi abitanti, stanchi di aspettare invano che le promesse e gli annunci si trasformino in realtà

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