Reti colabrodo, scandalo progetti: l’Irpinia è fuori anche dai nuovi bandi

Si tratta dei finanziamenti del Pnrr per ridurre le dispersioni idriche. Alto Calore esclusa dal pacchetto di richieste avanzate dall'ente idrico campano al ministero delle Infrastrutture: la società di corso Europa non ha l'affidamento formale del servizio. A marzo erano stati bocciati per lo stesso motivo interventi per 34 milioni di euro

Gestore del servizio sì ma in regime di proroga, dunque senza senza affidamento formalizzato: dopo i 34 milioni di euro persi a marzo con l’ultima tranche di fondi Por, ora vediamo soffiarci sotto il naso anche la prima cospicua fetta di finanziamenti che ci arrivano dal piano nazionale di ripresa e resilienza. Il risultato: addio a qualsiasi finanziamento per gli interventi sulle reti colabrodo. E l’Irpinia è sia la capitale idrica del Mezzogiorno che la provincia con il record assoluto di perdite lungo il sistema di distribuzione. Lo avevamo anticipo: Alto Calore e Gesesa – società beneventana – fuori dal pacchetto di progetti che l’ente idrico campano ha inviato al Ministero delle Infrastrutture: 140 milioni di euro per opere contro quelli che gli anglosassoni chiamano il “Water Service Divide”. Le proposte avanzate riguardano invece quattro società di gestione dell’area salernitana e la Gori di Napoli. “Impedimenti di natura tecnico-amministrativa relativi alle stringenti previsioni del bando e ai parametri, altrettanto rigidi, della  piattaforma digitale allestita per la presentazione delle domande, hanno impedito la presentazione di ulteriori proposte da parte di altri gestori” – ha dichiarato in una nota il presidente Mascolo.

I commenti sono chiusi.