“Papà non passa giorno che non penso a te. Stai attento”

Le lettere spedite al fronte ai padri combattenti dai bimbi ucraini che oggi vivono sul territorio irpino

Poche righe che trasudano dolore e preoccupazione, mai tristezza e rassegnazione. Sullo sfondo la speranza che resta ardente di riabbracciare quanto prima il proprio genitore. “Papà come stai? Non passa giorno che io e mamma non pensiamo a te. Stati attenti perché noi qui siamo al sicuro. Ti abbracciamo forte convinti che presto lo faremo di persona”. E’ solo una delle tante letterine inviate al fronte dai bimbi profughi di guerra ospitati in Irpinia attraverso i pacchi carichi di prodotti alimentari, medicinale e vestiario. Una storia strappalacrime, quella che abbiamo raccolto presso il centro che a rione Mazzini ad Avellino ospita l’associazione Ucraini irpini

Continua la catena di solidarietà con l’Ucraina. Parla Nataliya Depyak

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