Sistema depurazione nel caos: il tribunale di Avellino dichiara il fallimento del Cgs

Si chiude nel peggiore dei modi la storia della partecipata dell'Asi che si occupava del sistema di depurazione delle aree industriali della provincia

Tanto tuonò che piovve. Fallisce il Cgs. Un anno e mezzo dopo la proposta di concordato preventivo in continuità indiretta presentato dall’Asi di Avellino, il tribunale ha decretato la fine dei giochi. L’azienda interamente pubblica che si era occupata fino ad allora della depurazione nella aree industriali irpine e dei servizi alle imprese, è stata considerata «incapace di soddisfare i creditori». In pratica, il Tribunale di Avellino la richiesta di fallimento avanzata dalla Procura lo scorso 30 maggio, dopo che, il 12 aprile, era stato appurato che solo il 7 per cento della massa creditoria, pari ad un milione su 13, poteva essere soddisfatto. Respinta la procedura dai creditori, i giudici, ieri, non hanno potuto fare altro che decretare la chiusura, nel peggiore dei modi, di una brutta pagina di politica e amministrazione pubblica in provincia di Avellino. E’ pià che possibile che ci saranno ulteriori ripercussioni sull’Asi e sulla sistema di depurazione industriale.

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