Falsi incidenti: c’era chi si faceva saltare gli incisivi o rompere il naso

Dall'inchiesta emerge l'avidità dei professionisti coinvolti ma anche la disperazione dei tanti protagonisti, che si procuravano lesioni pur di aumentare la cifra del risarcimento. E i gruppi criminali coinvolgevano anche minori e disabili

Erano arrivati anche a rompere gli incisivi con un tagliaunghie, oppure a spaccare nasi o procurare altri tipi di lesione pur di realizzare nella maniera più realistica possibile il finto incidente stradale. E per portare avanti le pratiche avevano creato una rete fittissima di contatti tra vari professionisti della città, coinvolgendo anche 17 medici, che si prestavano ad accertare finte lesioni per le persone coinvolte nei falsi incidenti. Sinistri che venivano inscenati in aree prive del sistema di videosorveglianza, assoldando e coinvolgendo numerosissime persone, che si prestavano in cambio di qualche centinaio d’euro, mossi probabilmente da difficoltà economiche.

I vari gruppi criminali si sono dimostrati senza scrupoli, tanto da sfruttare anche minorenni oppure persone affette da gravi disabilità, pur di ottenere maggiori risarcimenti.

I tre gruppi criminali agivano distintamente l’uno dall’altro, anche se gli inquirenti sono convinti che ci fosse una collaborazione e lo stesso giro di professionisti, tanto da arrivare a ipotizzare una vera e propria associazione a delinquere.

Si tratta di fatti avvenuti e contestati tra il 2018 e il 2019, prima dell’arrivo del Covid che ha poi rallentato notevolmente il prosieguo delle indagini e dell’inchiesta, ma di episodi di truffa ne erano emersi già a sufficienza. Impressionante il numero di persone coinvolte, di varia estrazione sociale, un sistema diffuso che ha portato il numero degli iscritti nel registro degli indagati a 267 persone, ognuno di loro con un compito ben preciso all’interno della sistema truffaldino. Che dimostra l’avidità dei professionisti coinvolti, come camici bianchi e avvocati, ma anche la disperazione della maggior parte dei protagonisti, arrivati a procurarsi ferite o lesioni pur di incassare il maggior risarcimento possibile. Un triste spaccato della realtà del capoluogo

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