Politiche sociali: tutte le stranezze del piano di zona e la necessità di fare chiarezza

Piano di zona di Avellino, si torna al peccato originale. Per superare l’impasse Festa sta per assegnare il ruolo da direttore generale alla dirigente del comune di Avellino Maria De Rosa, che fu una delle cause anni fa dei primi dissapori interni all’ambito. Difficile comprendere il motivo di determinate scelte, a meno che non si vada a spulciare tra le liste dei candidati che nel passato hanno appoggiato il sindaco di Avellino

Piano di zona, come in un infernale girone dantesco le politiche sociali ritornano al peccato originale. La soluzione tampone individuata da Festa per rimettere l’ambito in sesto pare infatti sia quella di affidarlo nelle mani della dottoressa Maria De Rosa, dirigente del comune di Avellino e responsabile delle politiche sociali e pari opportunità, già coordinatrice del piano di zona qualche anno fa. È lei destinata a diventare il nuovo direttore generale dell’azienda consortile ad interim, unica a rispondere alla manifestazione d’interesse avviata dal sindaco Gianluca Festa, che ha richiesto alle professionalità presenti all’interno dei 16 comuni dell’ambito chi fosse interessato a ricoprire l’incarico. Come detto la De Rosa è stata l’unica a farsi avanti, anche perché i requisiti richiesti erano particolarmente stringenti.

Il suo sarebbe un ritorno in sella alle politiche sociali di Avellino e degli altri 15 comuni, ma il ricordo lasciato non è stato dei migliori: era l’epoca Foti, l’allora vicesindaco con delega alle politiche sociali Stefano La Verde denunciò più volte l’ostruzionismo e l’inefficienza proprio da parte degli uffici da lei guidati, che non permettevano al piano di zona di decollare. Lì si bloccò definitivamente tutto, con lo scontro che divenne frontale e politico con gli altri sindaci dell’ambito.

Lasciarono tutti, coordinatrice e vicesindaco, si passò al duo Carmela Cortese, come dirigente, e Marco Cillo in qualità di assessore. Caso strano anche lì, tra uffici e politica, qualcosa si ruppe, la buona volontà di Cillo andò a sbattere contro i cortocircuiti che si registravano negli uffici, con bandi bloccati oppure fuori controllo.

La singolarità, che unisce le due vicende, è che i mariti delle due dirigenti in questione, Luigi Nicodemo e Gianfranco Orecchio, sono stati candidati entrambi tra le fila della lista “Davvero” a supporto di Gianluca Festa. Una peculiarità che nel corso del tempo è diventata abitudine: negli ultimi anni sono diversi i dipendenti delle coop del piano di zona che hanno sfilato come candidati nelle liste in appoggio a Gianluca Festa, viceversa sono diversi anche i candidati che poi sono passati a lavorare all’interno delle cooperative in questione. Speriamo che il sindaco non voglia costringerci a pubblicare l’elenco, smentendo le nostre ricostruzioni, ad oggi preferiamo tutelare le loro professionalità, non mettendo in dubbio nemmeno quelle delle dirigenti di cui vi abbiamo accennato.

Ma la domanda a questo punto nasce spontanea: perché il sindaco Festa non lascia piena autonomia al piano di zona? Sarebbe un gran bel gesto che farebbe anche zittire i soliti malpensanti

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