Più giostre, meno statue: la nostra preghiera al Vescovo Aiello per Parco Palatucci
Non ce ne voglia il nostro Vescovo, ma più che un parco a disposizione di famiglie e bambini si ha l‘impressione, camminando, di attraversare un viale della rimembranza. La nostra non è né una critica né una provocazione, figurarsi. Semplicemente un appello a Sua Eccellenza, o meglio una preghiera
C’è l’angelo in sonno, ci sono le quattro stagioni che circondano la maternità, ci sono i puttini che fanno da cornice ai giochi d’acqua, ci sono statue ovunque, ai lati del percorso che guida la passeggiata, all’ingresso e nei giardini. Statue, presumibilmente di marmo, statue certamente di grande valore, se non artistico quantomeno simbolico. Parco Palatucci si presenta in tutto il suo splendore agli occhi di chi vi fa ingresso, con i suoi giardini curatissimi, con quel silenzio che restituisce pace. Forse pure troppa. Non ce ne voglia il nostro Vescovo, ma più che un parco a disposizione di famiglie e bambini si ha l‘impressione, camminando, di attraversare un viale della rimembranza. La nostra non è né una critica né una provocazione, figurarsi. Semplicemente un appello a Sua Eccellenza, o meglio una preghiera: se per ogni statua ci fosse un’altalena o uno scivolo quel giardino si trasformerebbe in un chiassoso parco giochi. E come diceva qualcuno, la voce dei bimbi è la voce di Dio.
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