Restano 55 giorni per salvare l’Alto Calore

L’amministratore unico dell’Alto Calore Ciarcia e i suoi consulenti hanno sciolto i dubbi dei sindaci sulle modifiche statutarie, ora si deve votare. Se non passa il piano il Ministero imporrà la gara europea. Intanto, Beniamino Palmieri il 18 sarà presidente del Distretto Idrico di Avellino

Restano 55 giorni all’Amministratore unico dell’Alto Calore Michelangelo Ciarcia per presentare in Tribunale il piano industriale a supporto del concordato. Ma per poter salire le scale del Tribunale con le carte in ordine e ottenere il via libera dei giudici dovrà incassare il sostegno dei sindaci due volte. Il primo voto fondamentale è quello che dovranno esprimere subito, in qualità di azionisti nell’assemblea dei soci, dove Ciarcia si appresta a riportare all’ordine del giorno le modifiche statutarie, che sono state rinviate per approfondimenti nella seduta dello scorso 6 ottobre. Il secondo è atteso nel Distretto Idrico di Avellino, che dal 19 ottobre entra nella piena operatività con l’insediamento del coordinatore che il Consiglio eleggerà il giorno precedente. La scadenza fissata dal Governo nazionale impone entro l’8 novembre l’affidamento del servizio idrico, in house providing all’Alto Calore o mediante gara europea. In caso di inadempienza la palla passa per 60 giorni alla Regione Campania, che però non potrà affidare il servizio direttamente all’azienda idrica in caso di fallimento. Serve, quindi, comunque, il voto dei Sindaci su statuto e piano industriale. Le delucidazioni sono state fornite ieri pomeriggio a porte chiuse. I consulenti hanno illustrato tre questioni. Se non passa il piano, il Ministero imporrà la gara europea. Intanto, Beniamino Palmieri il 18 sarà presidente del Distretto Idrico di Avellino

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