Salvataggio dell’Alto Calore più vicino: modificato lo statuto

L’Assemblea dell’Alto Calore ha approvato le modifiche statutarie indispensabili a garantire il salvataggio dell’azienda idrica mettendo in sicurezza i bilanci dei Comuni soci. Compiuto un decisivo passo avanti verso il salvataggio. Ma la strada è ancora lunga

L’Assemblea dell’Alto Calore ha modificato lo statuto dell’azienda idrica mettendo in sicurezza i bilanci dei Comuni soci in vista del concordato. Con questo passaggio è stato compiuto un decisivo passo avanti verso il salvataggio, traguardo che richiederà però ancora un fitto calendario di impegni, adempimenti e scadenze. L’Amministratore unico Michelangelo Ciarcia ieri pomeriggio nella sala convegni dell’Hotel de La Ville ha ottenuto dagli azionisti il via libera all’emissione di obbligazioni a favore dei Comuni, per garantirne l’attuale capitale nei prossimi cinque anni, quando l’azienda dovrà rientrare nel debito che si attesta sui 160 milioni di euro.
Non c’è stato bisogno di intervenire invece sul punto inerente la partecipazione della Provincia di Avellino, alla luce del parere formulato dai consulenti e acquisito dai soci. L’11% detenuto dall’Ente di Palazzo Caracciolo resta anche nel nuovo assetto. Valuterà poi l’amministrazione provinciale se e come destinarlo. Ora di fronte a Michelangelo Ciarcia c’è un triplice banco di prova. Il primo è la richiesta di affidamento del servizio idrico in Irpinia che il Distretto presieduto da Beniamino Palmieri dovrà vagliare nelle prossime settimane, in vista della scadenza fissata dalla legge per deliberare, l’8 novembre. Il secondo è completare il piano industriale che dovrà supportare gli impegni del concordato. Quindi, dovrà preparare gli accordi con tutti i Comuni sulle obbligazioni. Solo dopo potrà portare il progetto di concordato in assemblea, per la ratifica prima della consegna ai giudici del tribunale entro il 12 novembre.

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