Comune di Avellino contro la Provincia sui Rifiuti

Il Comune di Avellino ha presentato all’Ato Rifiuti irpino la proposta per attivare un sub ambito per la città, che gestirebbe autonomamente il servizio. La mossa innesca uno scontro politico sulla governance ambientale. Il rischio è la moltiplicazione di gestori e consigli d’amministrazione

Mentre le organizzazioni sindacali chiedono una gestione pubblica semplificata dei servizi pubblici locali, il Comune dei Avellino con una mossa a sorpresa va in controtendenza. L’ente capoluogo ha presentato all’Ato Rifiuti irpino la proposta di un sub ambito coincidente con il perimetro della città di Avellino. Il SAD, Sub Ambito Distrettuale, è sì previsto dalla legge regionale 14 del 2016 ma “SE NECESSARIO AL PERSEGUIMENTO DELLE ECONOMIE DI SCALA E DI EFFICIENZA DEL SERVIZIO”, recita la norma che riprende l’articolo 202 del decreto legislativo 152/2006, il cosiddetto codice dell’ambiente. Il Sub ambito consentirebbe ad Avellino di individuare un suo soggetto gestore con una gara e di gestire autonomamente il servizio. La proposta è al vaglio dell’Ato Rifiuti, che sull’altro versante preme sulla Provincia di Avellino per ottenere subito il trasferimento delle quote di Irpiniambiente, il gestore del ciclo integrato ambientale dal 2010, prima che la società assorba la depurazione industriale. La mossa innesca uno scontro politico sulla governance ambientale, che proprio la Provincia sta tentando di semplificare, con l’obiettivo di abbattere i costi, compresi quelli per i manager, creando economie di scala e favorendo il controllo sulla attività nel settore della raccolta e dello smaltimento dei rifiuti. Con la proliferazione di società, ha spiegato il Presidente Rizieri Buonopane in più occasioni, il rischio non è solo far pagare agli utenti la moltiplicazione di gestori e consigli d’amministrazione, ma è anche esporre un sistema disordinato ad insidie esterne.

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