UN SOTTOSEGRETARIO ALLE… POMPE FUNEBRI

Che sfigata, la Premier Giorgia Meloni!  Le rare volte in cui Berlusconi s’immerge nei ricordi della gaia giovinezza e se ne sta buono e zitto su Putin; e le altrettante rare volte in cui Salvini si distrae dai migranti, e mangia, ama e soprattutto “prega”; ecco che a romperle le uova nel paniere ci pensa uno dei suoi, un “fratello” Doc, uno che viene dalla scuola rigorosa della destra dura e pura, un tutto d’un pezzo dal quale proprio non te l’aspetti: Marcello Gemmato, sottosegretario alla Salute.

Accade così che mentre lei, la Premier Meloni, si confronta per la prima volta con i Grandi della Terra a Bali su cose di portata cosmica, e ci fa una gran bella figura, anche perché parla ottimamente quattro lingue, a differenza di Renzi che non andava oltre il fiorentino, e guadagna stima e simpatia per i concetti che esprime e per come li esprime: mentre lei, la Premier Meloni, fa tutto questo, il suo sottosegretario alla Salute Marcello Gemmato, inconfondibile accento barese, supplisce ai momentanei, provvidenziali silenzi di Silvio e Matteo “gridando” in buona sostanza, come se proprio ce ne fosse un gran bisogno, che i vaccini anti-Covid non servono a niente, che i governi precedenti hanno avuto un “approccio ideologico” al problema, insomma smentendo la scienza e ponendosi praticamente sulle posizioni dei No Vax che tanti problemi hanno creato nel nostro amato Belpaese.

Naturalmente, come sempre accade quando su argomenti sensibilissimi la gaffe è enorme, il “Gemmato” ma non troppo è stato costretto dalla incazzata benevolenza dei suoi stessi compagni di partito a fare marcia indietro, utilizzando la banale, stucchevole, ipocrita espressione che accomuna i politici che fanno i politici ma dovrebbero cambiare mestiere: “Sono stato frainteso”.

Troppo facile, troppo comodo, troppo scontato, Onorevole Gemmato!. Oltre tutto, avesse detto, le cose che Gemmato ha detto, un fruttivendolo, un artigiano, un pincopalla qualsiasi , con tutto il rispetto per la varia umanità citata, si poteva passar sopra liquidando l’incidente come ordinaria ignoranza in materia. Ma il sottosegretario è un laureato in Farmacia, di professione, politica a parte, fa il farmacista, in teoria dovrebbe essere in linea con la scienza ufficiale, che nel suo caso è anche la scienza dei farmaci, un prodotto (non ortofrutticolo) che egli stesso vende.

Tuttavia, cosa fatto capo ha. L’opposizione parlamentare si è scatenata. Enrico Letta ne ha chiesto le dimissioni, anche se lui, per flop politici anche molto seri (leggi Pd) le sue dimissioni le ha rinviare a primavera. Carlo Calenda ha fatto altrettanto, e nemmeno è una novità. Giuseppe Conte non fa testo per definizione. Fosse per lui, si dovrebbe dimettere l’intero governo a prescindere: il suo sogno resta Palazzo Chigi con tutti i ministeri accentrati nelle sue mani, un caso patologico.

Tanto premesso, io sono del tutto contrario alle dimissioni di Gemmato. Anzi. Poiché il sottosegretario nega che il vaccino anti-Covid abbia salvato vite umane, fossi Giorgia Meloni, lo “promuoverei” a ministro. Di più. Per adeguato contrappasso, m’inventerei un dicastero tutto per lui: scongiuri facendo, il ministero delle Pompe Funebri!

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