Irpiniambiente si divide in due: una per l’industria l’altra per i rifiuti

Il Presidente dell’Ato non si è presentato alla riunione decisiva per la riorganizzazione della gestione rifiuti. Vuole gli asset di Irpiniambiente senza la società. Sindacati in allarme, ma Buonopane, rammaricato per l’assenza di D’Alessio annuncia: la Provincia è pronta a trasferire tutto

L’accordo, ormai ad un passo tra Provincia di Avellino e Asi sulla depurazione industriale, non sembra essere stato gradito dall’Ato dei Rifiuti di Avellino, che questa mattina ha disertato il tavolo di Palazzo Caracciolo.

Eppure, dopo le ultime direttive inviate dalla Regione Campania la strada è ormai stata tracciata, spiega il presidente Rizieri Buonopane, che ha incontrato i cronisti al termine della riunione con i sindacati. 

Irpiniambiente si dividerà in due soggetti. La azienda originaria, costituita nel 2010 su input del Parlamento per la transizione fuori dalla emergenza dei rifiuti, proseguirà con l’attuale azionista per depurazione industriale e ambiente, mentre l’Ato riceverà in una propria società gli asset: dipendenti, beni mobili e immobili, contratti e, soprattutto le autorizzazioni all’esercizio. Lo ha annunciato Buonopane.

Saltato il tavolo i rapporti incandescenti tra i due interlocutorio proseguiranno attraverso una società terza, che dovrà inventariare il patrimonio in transito.

Alta tensione nella riunione con i sindacati, che sono stati informati della situazione.

L’accordo, ormai ad un passo tra Provincia di Avellino e Asi sulla depurazione industriale, non sembra essere stato gradito dall’Ato dei Rifiuti di Avellino, che questa mattina ha disertato il tavolo di Palazzo Caracciolo. Eppure, dopo le ultime direttive inviate dalla Regione Campania la strada è ormai stata tracciata, spiega il presidente Rizieri Buonopane, che ha incontrato i cronisti al termine della riunione con i sindacati. Irpiniambiente si dividerà in due soggetti. La azienda originaria, costituita nel 2010 su input del Parlamento per la transizione fuori dalla emergenza dei rifiuti, proseguirà con l’attuale azionista per depurazione industriale e ambiente, mentre l’Ato riceverà in una propria società gli asset: dipendenti, beni mobili e immobili, contratti e, soprattutto le autorizzazioni all’esercizio. Lo ha annunciato Buonopane. Saltato il tavolo i rapporti incandescenti tra i due interlocutorio proseguiranno attraverso una società terza, che dovrà inventariare il patrimonio in transito. Alta tensione nella riunione con i sindacati, che sono stati informati della situazione.

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