Sequestro cava Sperone: parla Bernardo Natale, Amministratore di Campania Ambiente e inerti SRL

Nella nota: “il nostro scopo era quello di riqualificare il sito, non di deturparlo"

La nota della società Campania Ambiente e Inerti S.r.l. in relazione al sequestro dei giorni scorsi da parte della Guardia di Finanza della cava sita nel territorio di Sperone:
“Lo scrivente amministratore di Campania Ambiente e Inerti srl, a seguito delle notizie apparse sugli organi di informazione e sui social, al solo fine di riportare la vicenda nel suo giusto ambito comunica che:
La scrivente società è nella effettiva disponibilità dell’area in Sperone alla via Calcara Santa dagli inizi dell’anno 2022;
Come noto nella prefata località insiste una cava dagli anni ’70;
Lo scopo della scrivente è quello di provvedere alla riqualificazione ambientale del sito come comunicato al Genio Civile di Avellino. All’uopo è stato dato incarico già da tempo a tecnici qualificati di redigere progetto di riqualificazione.
Ricorrendone i requisiti di legge alla scrivente è stata rilascia AUA dalla Provincia di Avellino;
Il materiale rinvenuto dalla Guardia di Finanza in occasione del sequestro del 9 gennaio 2023 è stato da loro qualificato come ” rifiuto speciale non pericoloso costituito da inerti da costruzione e demolizione”.

Già in occasione del sequestro la scrivente ha fornito documentazione attestante che i predetti materiali non sono rifiuti, ma MPS (Materia prima e seconda) acquistati con regolari fatture da produttore munito di tutte le autorizzazioni ed accompagnati da marcatura CEE e rapporto di prova (analisi chimiche). Con regolare cadenza la scrivente ha fatto effettuare analisi dei materiali a laboratori specializzati.
I materiali rinvenuti sono stati qualificati rifiuti speciali non pericolosi a seguito di solo esame visivo ed in assenza di alcuna analisi. Ove la Procura della Repubblica non dovesse procedere in tempi brevi a disporre accurati accertamenti, la scrivente, in ottica di assoluta collaborazione e lealtà con gli inquirenti, chiederà di essere autorizzata ad effettuare, in rituale contraddittorio, l’esame dei materiali.
La scrivente si è limitata alla sola commercializzazione di MPS ed inerti regolarmente acquistati da fornitori con tutta la necessaria documentazione a corredo. Nessuna attività estrattiva è stata posta in essere.
I materiali rinvenuti, diversamente dalla astronomica cifra di tre milioni di metri cubi, ammontano a poche migliaia di metri cubi come sarà dimostrato nel corso delle indagini.
Non è stato alterato il percorso di alcun alveo. Si è proceduto alla mera pulizia dello stesso e ciò ha impedito che, in occasione di copiose piogge degli ultimi anni il paese ed, in particolare, la zona industriale non venisse invasa da detriti e fango.
Avendo come scopo prevalente della propria attività la riqualificazione ambientale, nella assoluta convinzione di non avere posto in essere alcuna attività delittuosa, la scrivente presterà tutta collaborazione con la Magistratura inquirente nella qualche a piena fiducia”.

 

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