Un contratto di fiume Ufita per rigenerare l’affluente di Calore e Volturno
La Provincia di Avellino aderisce al Protocollo per il Contratto di Fiume Ufita proposto dal consorzio di Bonifica per la rigenerazione del tributario di Calore e Volturno tra Irpinia, Daunia e Sannio. L’obiettivo è disinquinare le sue acque, preziose per la biodiversità e l’agricoltura fiorente nel comprensorio
La Provincia di Avellino ha sottoscritto il Protocollo d’Intesa con il Consorzio di Bonica per il Contratto di Fiume Ufita. L’obiettivo è promuovere con il PNRR, integrato con altre fonti di finanziamento pubblico e, in seguito, anche investimenti privati, la rigenerazione del fiume che scorre tra Irpinia, Daunia e Sannio, alimentando il Calore e il Volturno, attraverso il quale arriva al Mar Tirreno. I promotori intendono disinquinare le sue acque, preziose per la biodiversità e l’agricoltura fiorente nel comprensorio, sottrandole all’inquinamento e al degrado. Gli episodi documentati fin dagli anni ’60 grazie a segnalazioni pervenute da cittadini e associazioni, ma anche dagli interventi delle forze dell’ordine, ne fanno una emergenza ecologica da fronteggiare. Sversamenti illeciti e scarico nei rifiuti lungo gli spondali ne stanno compromendo gli equilibri ecologici, anche se non ancora in maniera irreparabile. Di qui, l’iniziativa che mira a difendere il fiume, il suo paesaggio e l’economia importante dal punto di vista agricolo che ne caratterizza un territorio vocato sin dall’antichità alle coltivazioni, all’allevamento e al turismo. Il percorso del fiume viene assimilato da autorevoli storici al tracciato dell’Appia descritto da Orazio. La Provincia di Avellino affianca il consorzio di Bonifica dell’Ufita per agevolarne la funzione di capofila. Primo passo sarà aprire un tavolo di confronto con la Regione Campania
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